Mazda, una MX-5 'zen' al Salone di Torino

09-Giu-2018  
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DS 4

Il Salone dell’Auto di Torino ha aperto i battenti mercoledì scorso con la parata cittadina by night. L’esposizione vera e propria è invece immersa nel verde del Parco del Valentino. Tra i tanti stand bianchi, tutti uguali, spicca quello di Mazda, impreziosito da un'ambientazione orientaleggiante con personale in abiti giapponesi. A far bella mostra di sé c’è la Mazda MX-5 Yamamoto Signature, l’ultima serie speciale della roadster, ispirata a Nobuhiro Yamamoto, storico progettista della Casa di Fuchu.

LO STAND ‘KARESANSUI’

In un’atmosfera tranquilla, sulle rive del Po, all’ombra degli alberi del Parco del Valentino, lo spazio riservato a Mazda infonde ai tanti appassionati e curiosi del Salone un pizzico di filosofia zen. Agli angoli dell’installazione sono riprodotte porzioni di giardini zen (in giapponese Karesansui) e sullo sfondo campeggiano degli ideogrammi giapponesi. Il nome Karesansui significa ‘natura secca’. Con questo termine si identificano i giardini nati nei monasteri buddisti del XIV secolo, privi di acqua ma dove la disposizione dei sassi rappresenta ruscelli o stagni. Se il bello del Salone torinese è l’uniformità e l’accessibilità degli stand, semplici e ‘a portata di curioso’, Mazda è riuscita anche a distinguersi in modo molto originale.

UNA MX-5 FIRMATA

Al di là del 'premio' per la migliore scenografia, la sostanza dello spazio espositivo non è da meno. La Mazda MX-5, in un’ennesima edizione speciale, è caratterizzata dalla carrozzeria nera Jet Black, con appendici aerodinamiche rosse, e dal motore SKYACTIV-G 1.5L da 131 CV. Leggerezza e reattività sono i capisaldi della mitica roadster confermati anche da questa versione firmata Yamamoto. Negli interni si incontrano invece pelle e alcantara grigia, alternati a inserti in camoscio rosso.

UN EQUILIBRIO RIUSCITO

Forse meglio di qualsiasi altro brand, Mazda riesce a trovare un equilibrio tra le radici culturali del Paese in cui è nata con il progresso e lo sviluppo tecnologico che ha investito anche l‘automotive. L’atmosfera e la cultura dell’antico Giappone sono aspetti fondamentali per capire il DNA della Casa automobilistica fondata nel 1920. Anche a Torino i visitatori, prima di mettersi al volante delle Suv CX-3 e CX-5 a disposizione nell’area test drive, si imbattono nell’arte calligrafa della maestra Kazue Fukumoto. Allo stand Kazue realizza ideogrammi che, oltre a essere un bel ricordo dell’esperienza vissuta nella piccola oasi verde, sono il lasciapassare per il test.

Autore: Francesco Bagini