La Renault Symbioz si aggiorna con un nuovo motore ibrido con cilindrata superiore e consumi inferiori rispetto a prima: passa da 145 a 160 CV e percorre oltre 23 km/l.
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La Renault Symbioz in breve |
Test drive: la prova della Renault Symbioz 1.8 E-Tech |
Il prezzo di listino |
Tra Captur, Scenic, Symbioz, Austral, Arkana, Rafale (tutte rigorosamente in ordine di dimensioni), Renault offre una scelta quasi esagerata di SUV. La Symbioz si posiziona tra la Scenic e l'Arkana, per restare sui modelli basati sulla meccanica della Clio.
È lunga 4,41 metri e si posiziona nel segmento delle Sport Utility compatte. Dimensioni adatte a soddisfare le esigenze di una famiglia, come suggerisce anche il nome che deriva dal francese symbiose che significa simbiosi, ovvero stare insieme.
L’abitacolo è ben fatto, ma non grande quanto altre C-SUV sul mercato: si vede che il pianale è lo stesso della Captur, e infatti lo spazio è lo stesso (e non al livello della Asutral, che si posiziona pienamente nel segmento C delle Sport Utility). Tuttavia la lunghezza maggiore fa la differenza in termini di bagagliaio.
La Symbioz è l’unica del segmento a offrire un sistema multimediale basato su Android con i servizi Google integrati, tra cui l’imbattibile Google Maps. È anche pratica: il divano posteriore scorre di 16 centimetri (soluzione molto rara nel segmento), e il bagagliaio va da 460 litri a oltre 600 litri con il divanetto nella posizione avanzata nella quale, però, trovano posto al massimo due bambini nel seggiolino
Sorprendente il tetto panoramico in vetro “Solarbay”, che offre quattro livelli di opacità (più efficaci a limitare l'effetto serra rispetto alla classica tendina oscurante) regolabili tramite un pulsante o con l’assistente vocale Google.
L'unica novità nell'abitacolo, la nuova mini-leva del cambio automatico.
La gamma prevede una motorizzazione mild-hybrid da 140 CV con cambio manuale e una full-hybrid, che con l’aggiornamento passa da 145 a 160 CV di potenza grazie all’aumento della cilindrata di 200cc: il motore termico è ora un 1.8 4 cilindri a benzina da 110 CV (prima era un 1.6 da 94 CV), e viene abbinato a due motori elettrici, di cui uno che fornisce trazione alle ruote contribuendo con 50 CV e 205 Nm. Cresce anche la batteria, prima da 1,2 kWh e ora da 1,4 kWh.
La trasmissione automatica Multimode prevede quattro rapporti per il motore termico e due per quello elettrico principale, con ben 14 combinazioni possibili.
Lo sterzo è preciso, la vettura è ben equilibrata e gestisce in modo efficace le asperità dell’asfalto. In città dà il meglio di sé: la trazione elettrica alle basse velocità rende la guida fluida e brillante.
Salendo di velocità si può andare incontro a un attimo di esitazione quando si preme sull’acceleratore dovuta al cambio automatico Multimode, che però è più rapido grazie all’introduzione di un attuatore in più.
L’efficienza sorprende e, nonostante la batteria di piccole dimensioni, in città si viaggia per più della metà del tempo in modalità 100% elettrica.
Un dettaglio che fa la differenza? Il pulsante “My Safety”, che consente di disattivare facilmente qualsiasi funzione di assistenza alla guida indesiderata, come ad esempio l’avviso di superamento del limite di velocità e il mantenimento della corsia, evitando di dover ogni volta navigare nel touchscreen come troppo spesso accade sulle concorrenti.
La Renault Symbioz full-hybrid da 160 CV viene proposta in quattro allestimenti: Evolution a 32.450 euro, Techno a 33.950 euro, Esprit Alpine a 35.450 euro e Iconic a 36.950 euro.
La versione mild-hybrid da 140 CV manuale costa 28.250 euro nell’allestimento Evolution, l’unico disponibile.