Peugeot 208 Puretech 100 Allure, la prova della piccola francese

09-Lug-2020  
  • Peugeot 208 Puretech 100 Allure profilo
  • Peugeot 208 Puretech 100 Allure tre quarti anteriore
  • Peugeot 208 Puretech 100 Allure tre quarti posteriore
  • Peugeot 208 Puretech 100 Allure posteriore
  • Peugeot 208 Puretech 100 Allure anteriore
  • Peugeot 208 Puretech 100 Allure foto posteriore
  • Peugeot 208 Puretech 100 Allure cerchi in lega
  • Peugeot 208 Puretech 100 Allure griglia anteriore
  • Peugeot 208 immagine profilo
  • Peugeot 208 Allure interni
  • Peugeot 208 strumentazione digitale 3D
  • Peugeot 208 Allure abitacolo
DS 4

Dopo il successo della prima generazione di Peugeot 208 le aspettative per il nuovo modello erano alte. E l’effetto wow, quando è stata presentata, non è mancato: la nuova 208 ha un design riuscito, è l’unica nel battagliato segmento B a offrire la strumentazione digitale 3D ed è disponibile anche elettrica.

COME SI PRESENTA

La nuova Peugeot 208 è più lunga, più larga e un po’ più bassa di prima: a guadagnarne non è solo l’abitabilità, anche la presenza scenica è migliore. I designer sono intervenuti in modo sostanziale sulle forme, al contrario di quanto hanno fatto i colleghi francesi di Renault con Clio i quali, seguendo la filosofia “squadra che vince non si cambia”, hanno mantenuto fede al modello precedente.

La nuova 208 riprende qualcosa dell’iconica 205 all’altezza del montante C e nella vetratura laterale - seppure con una linea di cintura più alta -, e dentro sembra una piccola 3008, ma ancora più evoluta.

Parlando appunto degli interni, il caposaldo di tutte le Peugeot è l’i-Cockpit, caratterizzato da volante dalle dimensioni ridotte e strumentazione alta. Rispetto al modello precedente la qualità percepita è nettamente superiore: i materiali a portata di mano sono morbidi, la plancia è rivolta verso il guidatore, e la strumentazione digitale in 3D proiettata su schermo da 7 o 10 pollici presente sull’allestimento Allure è molto scenografica e fa invecchiare di colpo le sue concorrenti. È possibile scegliere diversi layout compreso quello “navigazione”, per seguirne le istruzioni distogliendo il meno possibile lo sguardo dalla strada.

Il sistema multimediale ha uno schermo touch che raggiunge i 10,25 pollici di grandezza e, finalmente, prevede dei pulsanti (alcuni fisici, altri capacitivi) per attivare alcune funzioni e per passare da un menù all’altro sullo schermo, rendendo più semplice gestire climatizzatore, impianto audio, navigatore GPS e smartphone.

COME VA

La particolarità - ormai presente su tutte le Peugeot di ultima generazione - è l’i-Cockpit, dunque la posizione di guida risulta un po’ strana per i primi chilometri, ma non per questo spiacevole. Il volante piccolo regala una grande sensazione di maneggevolezza, e rende molto facili le manovre dove non serve affatto sbracciare come dei dannati. Il lato negativo riguarda, se non lo si tiene in posizione abbassatala, la parziale copertura della strumentazione,.

La nuova piattaforma CMP è la stessa della cugina Opel Corsa ed è stata concepita per garantire stabilità e tenuta di strada. Non regala grandi sensazioni in termini di sportività né lo sterzo è particolarmente ricco di informazioni seppure sia abbastanza diretto. 

Sulla 208, piuttosto, sembra di essere alla guida di un’auto più matura. 

Lo sterzo leggero e le sospensioni gentili sono garanzia di comfort, e lo stesso vale per la frizione leggera, un vero plus quando si guida in città. Anche in autostrada si macinano chilometri con un buon livello di comfort dato dalla bassa rumorosità e dal piacevole ambiente dell’abitacolo. Un po’ lunga, invece, la corsa del cambio a 6 marce.

Il piccolo 1.2 3 cilindri turbo benzina è un gran bel motore: vibra pochissimo, non alza mai la voce, è molto elastico ai bassi regimi, dove c’è pochissimo turbolag, sia agli alti, dove tira fuori una certa grinta. Tutto questo con un livello di consumi un tempo inconcepibile su una vettura da 100 CV di potenza: la Casa dichiara 23,8 km/l, che nella vita reale scendono a circa 16. Con uno stile di guida attento e sulle strade extraurbane, comunque, è possibile percorrere tra i 18 e i 22 km/l.

IL PREZZO DELLA 208 PURETECH 100 ALLURE

19.650 euro con il cambio manuale e 21.450 con l’automatico a 8 marce EAT8. La 208 BlueHDi 100, ovvero la diesel di pari potenza, costa 21.450 euro, 1.800 in più rispetto alla PureTech a benzina, dunque conviene per le grandi percorrenze annuali, specie in autostrada.

L’allestimento Allure è ricco ma non completo di tutto, e di serie comprende, tra le altre cose, l’i-Cockpit 3D, la chiave elettronica, il climatizzatore automatico, i fari a LED anteriori e posteriori, il sistema multimediale con schermo da 7 pollici, la frenata automatica d’emergenza, la lettura della segnaletica stradale, e i cerchi in lega da 16 pollici. 

POSSIBILI ALTERNATIVE

La concorrente numero uno in Italia è la Renault Clio, bestseller nel suo segmento e da poco rinnovata da cima a fondo, seppure più tradizionale nello stile di esterni e interni; e poi la gemella diversa Opel Corsa, con la quale condivide la meccanica ma non lo stile, senza dubbio più tradizionale. Ci sono poi la Volkswagen Polo, la Seat Ibiza, e la Ford Fiesta.

A CHI SI RIVOLGE

A chi cerca un’utilitaria moderna e dotata delle ultime tecnologie quali la strumentazione digitale (in 3D sugli allestimenti di alta gamma come nel caso della Allure), e un pacchetto completo di ADAS che comprende la guida autonoma di secondo livello per le versioni con cambio automatico. Interessante la versione elettrica e-208, per chi la usa soprattutto in città e ha modo di caricare l’auto tutte le sere: il listino prezzi è alto, ma le formule di noleggio presentano canoni simili a quelli delle versioni tradizionali.

PUNTI DI FORZA

  • Il design di esterni e interni ha fatto invecchiare le sue concorrenti
  • Il motore turbo benzina è silenzioso, brillante e parco nei consumi
  • Il livello di comfort è buono, in città e in autostrada

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • La parte superiore del volante tende a nascondere parte della strumentazione
  • Il montante C limita la visibilità posteriore
  • Il cambio manuale ha la corsa lunga
Autore: Michele Neri