Audi Sport: un test drive su strada e in pista con RS3, RS5 e TTRS

25-Ott-2017  
  • Audi Sport RS3, TT RS e RS5
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DS 4

Ci sono dei giorni in cui il mio lavoro è senza dubbio il più bello del mondo. Sto esagerando? Forse. Ma oggi è uno di quelli: davanti a me, una in fila all’altra, ci sono ben tre modelli di Ingolstadt che si fregiano del logo RS in attesa di essere guidate. Su strada, nei passi più famosi dell’Appennino Tosco-Emiliano, e in pista.

Due sono le più piccole della gamma RS di Audi Sport, l’RS3 e la TT RS, e montano entrambe un 5 cilindri turbo. Sì, proprio come l’Audi Quattro del Mondiale Rally Gruppo B guidata da un certo Walter Röhrl. L’altra, l’RS5, ha abbandonato un 4.2 V8 aspirato per un 2.9 V6 biturbo. Ve le racconto.
 

AUDI RS3, LA COMPATTA SPORTIVA PIÙ POTENTE AL MONDO

Lo ammetto: non tutte le sportive del passato dei Quattro Anelli mi hanno sempre entusiasmato.  Un tempo stravedevo per le rivali dell’Elica Biancoblu, mentre la tendenza al sottosterzo della celebre - ed effettivamente efficace - trazione integrale Quattro mi lasciava talvolta insoddisfatto. Almeno quando si trattava di fare sul serio. Oggi le cose sono diverse: alcuni modelli made in Monaco di Baviera si sono un po’ imborghesiti, mentre quelli di Ingolstadt sono cambiati. In meglio, fortunatamente. Molto in meglio. 

Partiamo con la “piccola” del gruppo, l’Audi RS3 Sportback. Il suo motore 2.5 5 cilindri accoppiato al cambio automatico doppia frizone S tronic la distingue da tutte le altre 4 cilindri del segmento, ad eccezione della BMW M2 spinta da un 3.0 turbo 6 cilindri in linea. Ma chiariamo subito una cosa: in quanto a potenza la RS3, con i suoi 400 CV, vince a mani basse su tutte. M2 compresa, dato che il suo 6L si ferma a 370 CV. Quella che più le si avvicina è la Mercedes A 45 AMG 4Matic da 381 CV. Poi c’è l’aspetto del suono diffuso dai due scarichi posteriori, una sinfonia di cui non ti stuferesti mai. In effetti potevano anche fare a meno di mettere l’autoradio.

No, sto sbagliando. Non per il suono - rauco, bello pieno, ma mai troppo invadente - quanto per l’autoradio. Perché la RS3 Sportback è un’auto versatile. Perfetta, ad esempio, per portare i figli a scuola e andare in ufficio in giacca e cravatta. L’unico inconveniente? Invece che andare in ufficio ti vien voglia di andare a guidare. Sì, l’Audi RS3 è un’auto tutta da guidare. E non solo per i 400 CV di potenza e i 480 Nm di coppia disponibili fin dai 1.700 giri, che ti danno un calcio nella schiena ogni volta che affondi il gas (vedi 0-100 in 4,1 secondi). Anche le sue doti dinamiche sono degne di nota.

Diciamo la verità: oggi tutte le compatte sportive, o quasi, sono veloci e facili da guidare. L’Audi RS3, però, fa parte di quelle che hanno un quid in più. Non si esibirà mai in un fumante sovrasterzo come la più estrema, divertente e scomoda Focus RS, ma grazie al sistema torque vectoring si evita il famigerato sottosterzo. È intuitiva, stabile, ti dà subito confidenza. Non hai mai la sensazione che voglia “farti fuori”, insomma, ma allo stesso tempo sa essere coinvolgente. E non è una dote scontata. Per affinare le sue performance sono disponibili, tra gli optional, l’Audi Magneti Ride e i dischi anteriori carboceramici.

Il prezzo? Con un listino che parte da 53.500 euro è una delle più costose in questo segmento. Ma andando sul listino a spulciare le altre auto con 400 CV di potenza potrebbe quasi sembrare un affare.
 

AUDI TT RS, LA PICCOLA 2+2 CON PRESTAZIONI DA SUPERCAR

La piccola Coupé di Audi mi è sempre piaciuta. La prima generazione di fine anni Novanta era nata “sbagliata”, a causa di quel suo vizietto di alleggerirsi troppo sul posteriore in velocità. Però in quanto all’estetica, niente da dire: a Ingolstadt avevano fatto centro. Per il suo aspetto “pettinato” e le doti stradali discutibili amavo definirla un’auto da parrucchiere. 

Da allora è passata un’altra generazione di Audi TT, oggi alla sua terza serie. La seconda generazione aveva un po’ perso la personalità della prima, ma con la terza hanno recuperato terreno, soprattutto grazie a quei fari anteriori sottili e spigolosi. Per disegnarla, nel quartier generale di Audi, sono andati a rivedersi la prima. E il risultato si vede. 

Gli interni, poi, sono qualcosa di stupendo: un mix di lusso, tecnologia (vedi strumentazione digitale) e minimalismo. Il design della plancia sottile e pulito, i materiali di qualità (Alcantara, pelle con impunture a vista, alluminio spazzolato, fibra di carbonio), qualche richiamo al colore della carrozzeria e gli assemblaggi perfetti formano un ensemble strepitoso.

Il motore dell’Audi TT RS è lo stesso della RS3, ovvero il 2.5 5 cilindri da 400 CV e 480 Nm accoppiato all’S tronic tanto virtuoso in quanto a “musica” e prestazioni. Sulla bilancia, però, la coupé 2+2 fa segnare quasi una settantina di chili in meno, e anche l’aerodinamica gioca a suo favore. Sta di fatto che l’accelerazione da 0 a 100 km/h viene bruciata in un tempo degno di una supercar: 3,7 secondi.

Su strada la TT RS dà l’idea di essere ancora più piantata a terra della RS3. È tremendamente veloce e dannatamente efficace, tanto che per metterla in crisi bisogna davvero esagerare. Te la senti cucita addosso, e proprio per questo si riesce a tenere delle andature da arresto anche in strade tutt’altro che facili. Il bello, però, è che tanti non esperti potrebbero vedere in lei una “normale” TT. Provate a starle dietro!

Se la RS3 è - di poco - la più costosa della sua cricca, la TT RS se ne esce con un cartellino del prezzo di 73.700 euro. Al livello, per capirci, di una Porsche Cayman 718 S equipaggiata col 2.5 4 cilindri boxer da 350 CV.
 

AUDI RS5: PRESTAZIONI UNDERSTATED

L’abbandono del 4.2 V8 sarà un colpo al cuore per i nostalgici. Il suo rumore, il suo allungo… va bene, l’aspirato della precedente Audi RS5 aveva il suo fascino. Ma guardiamo in faccia la realtà: i nuovi motori turbo sono, molto spesso, più prestanti dei vecchi cari aspirati. Oltre ad essere più ecologici: condizione sine qua non (piccolo dettaglio) non arriva l’omologazione alle ultime normative antinquinamento. Ovviamente, come in tutte le cose, ci sono sempre i pro e i contro del caso.

Partiamo dai pro: i consumi e le emissioni, per quanto l’argomento sia interessante quanto il palinsesto TV della domenica pomeriggio su un’auto da 90.000 euro, sono inferiori. Il peso del motore stesso è inferiore, a vantaggio della dinamica di guida. E poi la potenza resta la stessa, ovvero 450 CV, ma la coppia passa da 430 a 600 Nm. Freddi numeri, direte voi.  Mi metto quindi alla guida e, dopo nemmeno un giro di lancetta dell’orologio subito una cosa: questo 2.9 V6 bi-turbo montato sulla nuova Audi RS5 è una bomba. 

Perché? Beh, innanzitutto non c’è traccia di quel momento - per quanto breve, fastidioso - in cui pigi sul pedale destro e non succede nulla. In due parole: zero turbolag. E poi spinge. Spinge come un forsennato dai 1.900 giri fino a quando la lancetta del contagiri accarezza la zona rossa, fissata a 6.500 giri. Lo 0-100, per capirci, è una formalità da 3,9 secondi.

I contro? A parte l’inconfondibile ed eccitante sinfonia del “vecchio” V8, è davvero difficile trovarli. Mi sono proprio divertito sulla RS5. Qui non c’è l’automatico a doppia frizione, ma un veloce convertitore di coppia della ZF a 8 marce, quasi altrettanto rapido dell’S tronic e più confortevole quando si va a passeggio. È più grande e più pesante (1.645 kg) di RS3 e TT RS, non fa l’esibizionista mostrando muscoli da bodybuilder - come le altre due, del resto - e sa essere confortevole quanto una berlina con motore diesel nella modalità di guida “Comfort”. 

Ma è anche l’unica delle tre capace di uscire da una curva in sovrasterzo. La trazione integrale permanente Quattro della RS5, con il suo differenziale posteriore e due frizioni per gestire separatamente le due ruote, ha una configurazione di base 40% all’anteriore e 60% al posteriore. Ma non è finita qui. Quando serve, trasferisce fino all’85% delle coppia dalla parte giusta, ovvero dietro. Il risultato è che si fionda nelle curve con un’agilità che non ti aspetti, e ritrovarsi in una strada tortuosa diventa uno spasso. Facile e sicura, sì, ma con gusto. L’era delle vecchie Audi sottosterzanti è un lontano ricordo.


SUL CIRCUITO DI MISANO

Non era difficile intuirlo: la TT RS è la più “pistaiola" delle tre. Poco peso, baricentro basso e tanta maneggevolezza sono i suoi punti forti. Basta aggiungerci il pacchetto “Dynamic Race” (9.000 euro) per avere un mezzo super-performante. Comprende i freni anteriori carboceramici, le sospensioni Audi Magnetic Ride, l’Impianto di scarico sportivo con terminali ovali e lo sblocco del limitatore di velocità a 280 km/h. Come su strada, la TT RS è precisa come una lama.

Il bello della RS3 è che si avvicina alle performance della TT RS, ma con una versatilità in più nella vita di tutti i giorni da berlina a 5 porte. In un confronto diretto con la TT risente del baricentro più alto e di qualche chilo in più sulla bilancia. Ma su strada, per la maggior parte del tempo, non serve essere così “in forma” per godersi la guida.

Passando alla RS5, non mi verrebbe mai in mente di comprare la creatura più bella di Walter De Silva, parafrasando una sua dichiarazione relativa alla prima generazione di A5, per maltrattarla tra cordoli. Rispetto alle sue “sorelline” ha più peso, quindi più inerzia. Ma ha anche il vantaggio di avere una trazione integrale permanente sblianciata sul posteriore - in caso di necessità, però, può trasferire fino al 70% sull'asse anteriore - e una coppia stratosferica sempre a tua disposizione. Sul giro non sarà la più veloce delle tre, ma è talmente piacevole, soprattutto in uscita di curva, che si rivela forse la più coinvolgente e la più ricca di sfumature. 


LE CREATURE DI AUDI SPORT

Il brand Audi Sport racchiude i modelli più prestazioni di Ingolstadt, un po’ come AMG per Mercedes e M Sport per BMW. La gamma comprende 10 modelli. Tolti quelli che ho guidato restano la TT RS Roadster, ottima per godersi meglio il sound del 5 cilindri sul Passo della Futa e per fare le vasche a Saint Tropez. La RS3 Sedan, per chi ha gusti estetici discutibili (e questo vale per tutte le tre volumi di questo segmento). La RS4, una station wagon cool per gente cool (o, se preferite, che “piace alla gente che piace”), versatile e velocissima. La RS6, una supercar vestita da familiare, probabilmente la station più potente e veloce al mondo (oltre 300 km/h), amata da V.I.P. come Valentino Rossi. Infine la R8, Coupé o Spyder, la supercar del Quattro Anelli con potenza fino a 610 CV, nonché l’unica Audi disponibile anche con la trazione posteriore in alternativa a quella integrale Quattro.

Autore: Michele Neri