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Ssangyong Tivoli 1.6 XDi Juice: prova, pregi, difetti e prezzo dell'edizione limitata

05-Set-2019  
  • Ssangyong Tivoli 1.6 XDi Juice
  • Ssangyong Tivoli 1.6 XDi Juice foto
  • Ssangyong Tivoli 1.6 XDi Juice profilo
  • Ssangyong Tivoli 1.6 XDi Juice Orange pop
  • Ssangyong Tivoli 1.6 XDi Juice badge
  • Ssangyong Tivoli 1.6 XDi Juice fari
  • Ssangyong Tivoli 1.6 XDi Juice specchietto retrovisore
  • Ssangyong Tivoli 1.6 XDi Juice immagine
  • Ssangyong Tivoli 1.6 XDi Juice anteriore
  • Ssangyong Tivoli 1.6 XDi Juice posteriore
  • Ssangyong Tivoli 1.6 XDi Juice portellone
  • Ssangyong Tivoli 1.6 XDi Juice interni
  • Ssangyong Tivoli 1.6 XDi Juice abitacolo
  • Ssangyong Tivoli 1.6 XDi Juice console centrale
Speciale Alfa Romeo Quadrifoglio

Il modello più giovane della Casa coreana è anche quello più giovanile, specie in questa edizione limitata Juice proposta nel colore Orange Pop. La Ssangyong Tivoli è disponibile a benzina, gpl oppure diesel; ed è proprio quest’ultima che ho messo alla prova.

COME SI PRESENTA

La sua tinta bicolore Orange Pop con tetto nero e altri dettagli neri come i cerchi in lega e la griglia anteriore attirano gli sguardi. Forse perché sono ancora in tanti a chiedersi di quale modello si tratti quando se la vedono passare davanti agli occhi. Certo, Ssangyong non è un marchio molto conosciuto in Italia, eppure si tratta di un’azienda storica, che negli anni Settanta produceva le Jeep per la US Army.

La Ssangyong Tivoli è una SUV dal design piacevolmente originale e pulito, con un frontale per nulla aggressivo e delle fiancate muscolose, caratterizzate da due nervature pronunciate all’altezza dei parafanghi. Sarà pure orientale, ma non le manca la personalità. L’allestimento Juice le dà una marcia in più, sia per la tinta vivace sia per i dettagli curati, come il battitacco in alluminio, i cerchi in lega da 18 pollici multirazze neri e i vetri oscurati.

Gli interni della Tivoli Juice non si presentano colorati come l’esterno e le plastiche morbide (poche) si alternano a plastiche cheep. Non mancano dettagli curati come volante e pomello del cambio in pelle, alette parasole con illuminazione di cortesia e climatizzatore automatico bi-zona.

A questo proposito, i tasti per la regolazione della temperatura e del flusso d’aria non sono né comodi né intuitivi. E poi non è disponibile il navigatore GPS, dunque, se dovesse servire, è necessario collegare il proprio smartphone e sfruttare Android Auto e Apple CarPlay. Un po’ sottotono, infine, la grafica dello schermo da 7 pollici.

COME VA

SUV compatta e motore 1.6 turbodiesel sono l’accoppiata vincente per vendere nel nostro mercato.

I bassi consumi vanno di pari passo con una bella dose di coppia motrice (nel caso della Tivoli di 300 Nm a partire da 1.500 giri), e questo si traduce in una guida fluida e una spinta piacevole ai bassi regimi che non richiede di mettere mano al cambio di frequente. Cambio che, talvolta, fa un po’ di rumore meccanico, specie nel passaggio tra la prima e la seconda marcia, e tra la la seconda e la terza. L'1.6 4 cilindri eroga 116 CV, che non fanno alcuna fatica a muovere la Tivoli. Anzi, è anche piuttosto brillante a dispetto del dato di potenza massima.

Le dimensioni compatte e la frizione leggera sono alleate della guida in città, dove, grazie alla buona percezione degli ingombri e alla telecamera posteriore (di serie sulla Juice), si parcheggia senza difficoltà. Interessante, poi, la possibilità di poter regolare il carico dello sterzo nelle tre modalità “comfort”, “normal” e “sport”. Peccato, invece, che le luci non siano automatiche, quindi bisogna ricordarsi di accenderle prima di partire, e in tanti - lo vedo per strada - sembrano non ricordarsene proprio.

In autostrada, con il cambio a 6 marce e il cruise control, è anche una discreta passista, con consumi sempre bassi e percorrenze di 16 km/l che salgono a 20 km/l sulle strade extraurbane. La Tivoli non ama lo stile di guida brillante: lo sterzo non è dei più pronti e c’è parecchio rollio in quanto le sospensioni sono tarate per favorire l’assorbimento delle irregolarità.

E poi i freni, per quanto efficaci, sono poco modulabili, e nelle frenate decise l’ABS pare esser in preda a un attacco d’isterismo. In quanto a comfort e praticità, invece, la Tivoli è un’auto interessante in questo segmento.

QUANTO COSTA

La Ssangyong Tivoli Juice è un’edizione limitata: per l’Italia sono disponibili solo 90 esemplari. Nella versione 1.6 XDi da 116 CV costa 27.600 euro, e passa a 29.500 euro con il cambio automatico, e 31.400 euro con l’automatico e la trazione 4x4.

Sempre nella versione turbodiesel, la Tivoli parte da 22.100 euro con una dotazione ridotta al minimo ma comunque adeguata: non mancano, ad esempio, il climatizzatore, la chiusura centralizzata con telecomando, l’impianto audio con Bluetooth, i comandi al volante, il cruise control e l’antifurto.

L’equipaggiamento di serie della Tivoli Juice include, tra le altre cose, il climatizzatore bi-zona, la telecamera posteriore, i vetri oscurati, il sistema multimediale con schermo da 7 pollici, la radio DAB, gli specchietti ripiegabili elettricamente, e i cerchi in lega.

POSSIBILI ALTERNATIVE

Le concorrenti della Ssangyong Tivoli sono le cosiddette B-SUV. Partendo dalle più vendute: Fiat 500X, Jeep Renegade, Volkswagen T-Roc, Renault Captur, Ford Ecosport, Peugeot 2008, Seat Arona, Hyundai Kona e Kia Stonic.

A CHI SI RIVOLGE

A chi alle soluzione mainstream preferisce le alternative di nicchia. La Tivoli è una B-SUV riuscita, e la si apprezza soprattutto per la sostanza, ma neppure lesina sui comfort. E in questa versione 1.6 XDi è brillante e parca nei consumi.

PUNTI DI FORZA 

  • L’abitacolo è spazioso in rapporto alla lunghezza di appena 4,2 metri
  • La garanzia di 5 anni fino a 100 mila chilometri è sopra la media
  • Nell’allestimento d’ingresso ha un buon rapporto qualità prezzo

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Non c’è il navigatore GPS e la grafica dello schermo multimediale è passata
  • Il cambio manuale talvolta è rumoroso negli innesti
  • Alcune finiture sono migliorabili
Autore: Michele Neri