Skoda Kodiaq RS, la SUV a 7 posti si fa sportiva

08-Feb-2019  
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DS 4

Dopo la Octavia SW RS, Skoda mette in campo una SUV formato famiglia in veste sportiva: la Kodiaq RS. Timorosi del bollo e dei consumi, non preoccupatevi: questa RS è spinta da un motore diesel, tra l’altro a 4 cilindri. E resta sotto la soglia del superbollo. 

SPAZIO E VERSATILITÀ A GO GO

Una SUV, di nuovo. Ma non la solita SUV: non solo spaziosa, non solo confortevole, non solo ben equipaggiata. La Skoda Kodiaq RS è una SUV tutta da guidare. Una delle poche, tra le tante in listino, dove il piacere di guida è un aspetto fondamentale.

Già me lo immagino il padre di famiglia inglese o tedesco (meno quello italiano, purtroppo) che con un sorriso a 32 denti stacca l’assegno per la Kodiaq RS. Soddisfa le esigenze di moglie e figli, senza doversi infilare in garage un elettrodomestico senz’anima. 

Ma partiamo dagli aspetti razionali, per la serie prima il dovere, poi il piacere. La Skoda Kodiaq è una SUV compatta di taglia large capace di ospitare fino a 7 passeggeri. È lunga 4,70 metri, e come spesso accade quando si parla di Skoda, siamo a cavallo tra due segmenti, in questo caso il C e il D. Le dimensioni, tanto per capirci, sono simili a quelle della Tiguan Allspace, con la quale la Kodiaq condivide l’ottimo pianale MQB.

Lo spazio, dunque, non manca, nemmeno per le famiglie allargate, o quelle abituate a portarsi con sé l’intero armadio per un weekend fuoriporta. Il plus di questa SUV sportiva è l’arredamento degli interni, arricchito da sedili contenitivi (ma non troppo) con rivestimenti in Alcantara, impunture a vista qua e là, e volante sportivo.

Trattandosi di una Skoda, non mancano le soluzioni intelligenti simply clever che contraddistinguono le auto del marchio ceco, come ad esempio il raschia-ghiaccio nello sportello del serbatoio, la torcia a LED estraibile nel bagagliaio, e il vano ombrello (con ombrello incluso) nelle portiere anteriori.

UN DUE LITRI CHE PARE UN TRE

Passiamo al piacere: il cuore della Kodiaq RS è un diesel 4 cilindri. Detto così, non pare nulla di speciale. Se non lo conoscessi (l’ho già provato sulla Volkswagen Passat), non mi sarei effettivamente aspettato niente di che.

Invece il 2.0 Bi-TDI, un bi-turbo diesel da 240 CV e 500 Nm, è il due litri a gasolio più sorprendente che abbia mai provato.

Spinge fortissimo fin dai regimi più bassi, e allunga quasi come un benzina fino a quota 4.500, dove non mostra segni di affaticamento. E poi non c’è traccia di turbolag. Tradotto: appena si sfiora il pedale del gas lui risponde senza esitare, pronto a fiondare in avanti la Kodiaq senza tentennamenti.

Ad assecondare la sua indole scattista, il doppia frizione DSG - rapido nella modalità automatica tanto quanto in quella sequenziale - e la trazione integrale. Ecco i numeri: 221 km/h e 6,9 secondi per il classico 0-100.

RECORD AL NURBURGRING, MA ANCHE TANTO COMFORT

Quello che mi preoccupa, sulla carta, sono il metro e settanta d’altezza e la massa di 1.880 kg a vuoto. È un peso massimo, bisogna prenderne atto, e il baricentro è innegabilmente alto, da SUV. Ma con le scarpe giuste (pneumatici 235/45 montati su cerchi da 20 pollici), gli ammortizzatori a controllo elettronico, lo sterzo progressivo (preciso e dal giusto carico) e i freni con dischi da 340 mm all’anteriore, è sorprendente quanto possa essere soddisfacente in una strada tortuosa. E lo dimostrano i 9 minuti 29 secondi e 84 decimi di secondo impiegati per un giro completo all’Inferno Verde.

La Kodiaq RS ama le curve, a dispetto di tutto. Nel suo sviluppo, in ogni caso, si è tenuto conto delle esigenze di comfort che una SUV come questa deve offrire. E un grande alleato è l’assetto adattivo, capace di renderla più rigida (ma mai granitica) oppure più confortevole, in base ai desiderata del driver. Vi trovate in una strada colabrodo con ospiti a bordo? Nessun problema:  basta scegliere la modalità di guida Comfort e lei si trasforma in una normale Kodiaq. Anzi, più bella e più veloce, forse un filo più rigida, ma sempre molto comoda.

Alti e bassi per il sound. Gentile, anzi quasi assente nelle modalità di guida Eco, mentre si fa rauco e artificiale (emulando quello di un V6 a benzina) nella modalità Sport. Qualcuno potrà apprezzare. Io non sono tra gli amanti delle sonorità studiate a tavolino, dunque preferisco disattivare questo diabolico marchingegno, per altro ben fatto (esce dallo scarico ed è amplificato attraverso un subwoofer).

SPORTIVA, Sì, MA NON PER POCHI

In Italia, tra tasse controproducenti (leggi superbollo) e potere d’acquisto che fa sembrare la benzina oro liquido, le sportive sono quasi sempre appannaggio di chi ha un reddito stratosferico. Non solo: chi spende molto, in genere, preferisce esibire un blasone (leggi marchio premium). E magari sceglie l’allestimento sportivo abbinato - tristezza - al motore diesel meno potente.

Dopo averla provata, mi sono fatto un’idea ben precisa di questa Kodiaq RS: è una delle SUV di medie dimensioni più interessanti sul mercato.

Perché è super spaziosa, è confortevole, quando ci sali ti dà una sensazione di qualità non inferiore a quella di una Volkswagen, spinge forte e non consuma troppo (15,6 km/l dichiarati).

Certo, la versione 2.0 TDI da 150 CV ha un consumo sensibilmente inferiore, ma se non si percorrono decine di migliaia di chilometri all’anno, l’RS non è una scelta sconsiderata. Il prezzo di listino di 48.900 euro, in fondo, appare quasi un affare tenuto conto della dotazione di serie quasi full optional. Perché la Kodiaq offre davvero molto, e la versione RS mette sul piatto un ingrediente in più: il piacere di guida. E non è affatto poco.

Autore: Michele Neri