La Symbioz è la nuova SUV compatta di Renault, che fa dello spazio e della versatilità i suoi punti forti, insieme al fiore all’occhiello della Casa francese: il motore full hybrid (non si carica alla spina) da 145 Cv, unico motore disponibile al lancio.
INDICE |
La Renault Symbioz in breve |
Renault Symbioz: il test drive della ibrida da 145 Cv |
Il prezzo e la dotazione |
La Renault Symbioz è basata piattaforma CMF-B del Gruppo Renault e si posiziona tra la sorellina Captur e la maggiore Arkana. Misura 4,41 metri in lunghezza, 1,79 metri in larghezza e 1,57 metri in altezza. L’auto è una SUV a tutti gli effetti, con una buona altezza da terra, le protezioni in plastica e i mancorrenti sul tetto, ma
aggiunge anche un pizzico di monovolume grazie alle ampie vetrate e ad un generoso sbalzo posteriore, pensato per massimizzare la capacità del bagagliaio.
Questo è davvero capiente: la sua capacità varia da 492 a 624 litri (con il divano scorrevole fino a 16 cm), e può arrivare fino a 1.582 litri abbattendo i sedili posteriori in configurazione 60-40. L’abitacolo offre inoltre numerosi vani portaoggetti, per un totale di 24,7 litri di spazio aggiuntivo. Niente male.
Lo stile è moderno ma non troppo, con un profilo slanciato e con grandi cerchi da 18 o 19 pollici, mentre il posteriore mostra un portellone verticale e fari bruniti a LED, appare massiccio e importante.
L’abitacolo della Symbioz è simile a quello della Clio, con rivestimenti che variano a seconda dell’allestimento che vanno dalla plastica soft-touch, alla pelle, all’alluminio spazzolato.
Abbiamo poi una strumentazione da 10,3 pollici e uno schermo verticale dell’infotainment da 10,2 pollici, dotato di Android Automotive 12 e con applicazioni Google come Maps e l’assistente vocale. Sono inoltre disponibili Apple CarPlay e Android Auto, entrambi anche in modalità wireless.
Molto apprezzato il tetto panoramico Solarbay, un sistema che regola l’opacità del vetro elettronicamente, semplicemente premendo un tasto. È possibile scegliere se avere il tetto completamente aperto, chiuso o gestire singolarmente la trasparenza delle varie zone dell’auto.
La versione della nostra prova è la full hybrid, che abbina un 1.6 quattro cilindri benzina aspirato ad un motore elettrico per una potenza complessiva di 145 CV. La trazione è anteriore mentre la trasmissione è quella già vista sulle altre ibride della Casa, caratterizzata dall’assenza della frizione e con soli 4 rapporti dedicati al termico e 2 all'elettrico che, insieme, garantiscono circa quindici combinazioni di rapporti.
È un sistema che garantisce comfort e fluidità, ma che non eccelle nella guida più sportiva (semmai qualcuno sentisse di guidare in modo sportivo su una SUV ibrida). Mancano anche i paddle per un controllo manuale dei rapporti, ma non se ne sente affatto la mancanza.
I consumi poi sono davvero eccellenti, ed è facile stare sopra i 20 km/l di media.
Si può però aumentare il recupero dell’energia in decelerazione in modalità B, come su altre ibride. La Symbioz comunque appare agile e piacevole, grazie ad uno sterzo preciso e diretto, ormai una firma dei modelli Renault.
L'assetto è un giusto compromesso tra comfort e controllo in curva, con lago della bilancia forse più spostata verso il secondo. Le modalità di guida poi cambiano pesantezza dello sterzo, risposta del motore e gestione dell’ibrido, senza stravolgere l’auto.
Il motore ha la potenza giusta, anche perché grazie al motore elettrico si ha tanta coppia fin da subito, il che garantisce un ottimo spunto in città.
La nuova Renault Symbioz è già ordinabile e sarà in concessionario da settembre 2024. I prezzi di listino partono da 33.500 euro per la versione base, che diventano 35.000 euro per la versione più sportiva Esprit Alpine, mentre la top di gamma Iconic costa 36.500 euro.
Testo: Andrea Brambilla