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Mercedes B 250e, la monovolume ibrida plug-in

30-Giu-2021  
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La Mercedes Classe B 250e è una monovolume ibrida plug-in spaziosa, veloce, e dalle buone doti dinamiche. Con la batteria carica può essere utilizzata come un’auto elettrica per circa 70 km, poi funziona come funzionerebbe una full-hybrid, recuperando energia nelle fasi di decelerazione e utilizzandola quando si accelera.

COME SI PRESENTA

La Mercedes Classe B appartiene a una categoria ormai trascurata dalle Case automobilistiche, quella delle monovolume compatte: le loro attenzioni sono tutte per le SUV, come è giusto che sia poiché che sono le più richieste.

La Classe B, però, è una monovolume attraente, con un design che ti fa dimenticare il fatto che si tratti di un tipo di auto fuori-moda, per dirlo senza mezzi termini.

I vantaggi di questa soluzione sono tanti: offre tanto spazio all’interno in rapporto alle dimensioni esterne contenute in 4,42 metri di lunghezza, una grande visibilità, un abitacolo arioso e luminoso grazie all’abbondante superficie vetrata, e una seduta di guida alta.

Il motore ibrido plug-in da 218 Cv è composto da un 1.3 4 cilindri turbobenzina e un motore elettrico, con trasmissione automatica a 8 marce (di serie) e la trazione anteriore. La batteria da 15,6 kWh è ricaricabile alla spina e offre, in base al ciclo WLTP, 70 km di autonomia.

COME VA

Se le prestazioni di alto livello sono facili da immaginare semplicemente leggendo dei 218 Cv di potenza sulla scheda tecnica, le doti dinamiche quando ci si mette al volante sono una sorpresa.

Il telaio della Classe A sulla quale si basa la Classe B è una gran bella base: una monovolume così piacevole quando ci si mette al volante e così “piantata a terra” era impensabile qualche anno fa.

Rispetto alla Classe A il baricentro è più alto e le sospensioni sono più orientate al comfort, ma resta comunque un bel guidare. L’unico elemento stonato è il sistema di mantenimento della carreggiata, brusco ogni volta che si sfiora la linea di mezzeria.

A questo si aggiunge una spinta poderosa del powertrain ibrido, specie nella modalità “Sport”, in cui i due propulsori lavorano all’unisono per dare il massimo. E i risultati ci sono: l’accelerazione da 0 a 100 km/h richiede appena 6,8 secondi, e su una Autobahn (leggi autostrada tedesca) raggiunge i 235 km/h.

E poi è possibile utilizzare la Classe B 250e come un’auto elettrica, a patto di non superare i 70 km al giorno e di spostarsi a bassa velocità, in città o sulle strade statali. E comunque i consumi sono davvero bassi: con un pieno di energia non solo si possono percorrere i 70 km dichiarati, si possono anche superare. Con la batteria scarica, poi, si percorrono più di 15 km/l in città e si resta tra i 16 e i 18 nell’uso misto. Un ottimo valore per un’ibrida ricaricabile alla spina, che si porta dietro un peso extra per la batteria di grandi dimensioni.

QUANTO COSTA

Il listino prezzi va da 42 a 45 mila euro, ma la grande efficienza, che si traduce in basse emissioni di CO2, la fa rientrare negli incentivi statali (fino a esaurimento scorte), dunque il costo finale diminuisce anche in base a un’eventuale rottamazione.

POSSIBILI ALTERNATIVE

L’unica concorrente della Classe B 250e è la BMW Serie 2 Active Tourer 225xe da 224 Cv, con prezzo e prestazioni simili, ma con la trazione 4x4 di serie.

A CHI SI RIVOLGE

A chi cerca una pratica e spaziosa monovolume compatta per uso cittadino ma che, grazie al motore termico, è perfetta anche per i lunghi viaggi, all’occorrenza. In autostrada non è parca come la versione diesel quando si scarica la batteria, ma resta comunque poco assetata.

Le prestazioni e il piacere di guida sono notevoli: se non fosse per il prezzo elevato, sarebbe difficile trovarle dei difetti. Il suo peccato veniale, in fondo, è quello di essere una monovolume.

PUNTI DI FORZA

  • Le prestazioni elevate
  • I consumi bassi, anche con la batteria scarica
  • Lo spazio in rapporto alle dimensioni
  • Il piacere di guida

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Il prezzo di listino elevato, come per tutte le ibride plug-in
  • Il sistema di mantenimento attivo della corsia è brusco
Autore: Michele Neri