Jeep Renegade 1.0 T3 Limited, la prova della B-SUV più amata in Italia

02-Dic-2018  
  • Jeep Renegade 1.0 T3
  • Jeep Renegade 1.0 T3 posteriore
  • Jeep Renegade 1.0 T3 profilo
  • Jeep Renegade 1.0 T3 foto
  • Jeep Renegade 1.0 T3 immagine
  • Jeep Renegade 1.0 T3 cofano
  • Jeep Renegade 1.0 T3 griglia anteriore
  • Jeep Renegade 1.0 T3 firma luminosa led
  • Jeep Renegade 1.0 T3 fari posteriori
  • Jeep Renegade 1.0 T3 test drive
  • Jeep Renegade 1.0 T3 prova su strada
  • Jeep Renegade 1.0 T3 su strada
  • Jeep Renegade 1.0 T3 2019 test
  • Jeep Renegade 1.0 T3 2019 prova
  • Jeep Renegade 1.0 T3 immagine profilo
  • Jeep Renegade 1.0 T3 cerchi in lega
  • Jeep Renegade 1.0 T3 bagliaio
  • Jeep Renegade 1.0 T3 abitacolo
  • Jeep Renegade 1.0 T3 interni
  • Jeep Renegade 1.0 T3 strumentazione
  • Jeep Renegade 1.0 T3 maniglia interni
DS 4

La Jeep Renegade è una SUV di enorme successo: è la più venduta della sua categoria, in Italia e in tutto il Vecchio Continente. È la prima nata sotto il cappello FCA, dopo la fusione di Chrysler e Fiat, ed è disponibile sia a trazione anteriore sia 4x4 anche nella più specialistica versione Trailhawk. La 1.0 T3 a benzina, invece, è quella giusta per muoversi nella giungla urbana.

COME SI PRESENTA

La Jeep Renegade è la più piccola delle Jeep: con i suoi 4,24 metri, rientra nella categoria delle B-SUV. Quello, per capirci, della “cugina” Fiat 500X, con la quale condivide il telaio e alcuni motori. Uno di questi è il piccolo 1.0 T3, un 3 cilindri turbobenzina da 120 CV e 190 Nm abbinato esclusivamente alla trazione anteriore e al cambio manuale. 

Lo stile è uno dei primi motivi d’acquisto di una vettura in quasi tutti i segmenti, e la Renegade ne ha da vendere. 

I richiami al passato sono molti, a cominciare dalla classica griglia anteriore con sette feritoie, racchiusa tra due fari tondi tagliati nella parte superiore - qui con una scenografica firma luminosa circolare a LED -, per continuare con le forme squadrate della carrozzeria. Dentro non mancano i richiami all’iconica griglia e ai fari tondi: si trovano sulle casse dell’impianto audio Beats, all’interno del portellone posteriore e vicino allo specchietto retrovisore interno.

Ma la Renegade non è solo presenza scenica. Il suo abitacolo è grande, arioso; anche ben rifinito. E, da questo punto di vista, la fusione di Chrysler con la torinese Fiat ha fatto un gran bene a questo marchio. La posizione di guida dominante, tanto apprezzata dagli amanti delle SUV, è particolarmente alta sulla Renegade. 

Quel cofano imponente e squadrato dà la sensazione di essere al volante di una SUV - o addirittura di una fuoristrada - ben più imponente dei suoi 4,24 metri; se ne percepiscono bene gli angoli, ed è un bel vantaggio nelle manovre in spazi ridotti. Lo spazio abbonda, sia davanti sia dietro, dove anche gli spilungoni non toccano la testa. Non spicca, invece, il bagagliaio da 351 litri, comunque adatto alle esigenze di una piccola famiglia.

Passando all’infotainment, la piccola Jeep è stata recentemente aggiornata con il il sistema multimediale UConnect, che supporta Apple CarPlay e Android Auto. Lo schermo touch dalla forma molto squadrata è di 8,4 pollici, mentre quello di serie misura 7 pollici.

COME VA

Qualcuno, guardando la sua carrozzeria imponente, potrebbe pensare che la Renegade sia un’auto dura e pura. Affascinante, certo, ma poco pratica per spostarsi esclusivamente sull’asfalto. Al contrario, il sapore off-road della Jeep Renegade non chiede compromessi in termini di guida, né di comfort. È un’auto ben ammortizzata e piuttosto silenziosa, e su strada mostra una buona dose di agilità.

E il motore? Il precedente 1.6 4 cilindri naturalmente aspirato pagava lo scotto di essere poco robusto in termini di coppia massima, dunque fiacco ai bassi regimi.

Il piccolo 3 cilindri turbo è arrivato in occasione del restyling, ed è una boccata d’aria fresca per chi cerca una versione dal prezzo accessibile e dai costi di gestione contenuti. 

E poi, quando ci si mette al volante, non si dimostra affatto sottodimensionato per la Renegade. Ha una bella grinta negli scatti al semaforo, e non si fa pregare nemmeno in ripresa nelle marce alte. Certo, non può contare sulla stessa quantità di coppia motrice dell’1.6 Multijet di pari potenza, ma compensa con un’erogazione lineare.

Con la sesta inserita, poi, si viaggia bene anche in autostrada a velocità da codice, con un po’ di margine di potenza per i sorpassi. Dove, tra l’altro, non alza nemmeno la voce. Semmai  si fanno sentire i fruscii: con la sua carrozzeria imponente e squadrata, sono inevitabili. La frizione è leggera con comandi morbidi e lo sterzo è piuttosto carico e preciso, senza angoli morti al centro.

QUANTO COSTA

La Jeep Renegade 1.0 T3 parte da 22.400 euro nell’allestimento Sport e raggiunge i 25.000 in quello top di gamma Limited, che ha debuttato per la prima volta negli anni Ottanta con la Cherokee e da allora contraddistingue le versioni più ricche ed eleganti dei modelli Jeep. Quella più orientata al fuoristrada, invece, è quella Trailhawk, ed è disponibile solo in abbinamento col motore top di gamma 2.0 Mjet da 170 CV.

POSSIBILI ALTERNATIVE

Le B-SUV sul mercato sono tante, ma nessuna ha la personalità della Renegade. Anche la “cugina” 500X si distingue per lo stile 500, e si posiziona al secondo posto in termini di vendite. Ci sono poi le francesi Peugeot 2008, Renault Captur, Citroën C3 Aircross, e quelle del Gruppo Volkswagen, la T-Roc e la Seat Arona.

A CHI SI RIVOLGE

A chi cerca una SUV compatta dalla spiccata personalità, con posizione di guida alta e un abitacolo spazioso. Acquistando una Jeep si acquista un pezzo di storia, e questa versione 1.0 T3 a trazione anteriore è accessibile e poco impegnativa anche nella giungla urbana. Ma non si tratta affatto di una scelta di ripiego.

PUNTI DI FORZA

  • Lo stile inconfondibilmente Jeep, chiave del suo enorme successo
  • Il suo abitacolo è alto e spazioso: sembra di salire su una SUV più grande dei suoi 4,24 metri
  • È una Jeep versatile e accessibile, soprattutto nella versione 1.0 T3

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Il bagagliaio si ferma a 351 litri: alcune concorrenti fanno meglio
  • Alle velocità autostradali si sentono alcuni fruscii, ma mai fastidiosi
Autore: Michele Neri