Infiniti QX30 2.2d DCT AWD, la prova su strada della crossover giapponese

02-Gen-2018  
  • Infiniti QX30 2.2d DCT AWD
  • Infiniti QX30 2.2d DCT AWD 2
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  • Infiniti QX30 2.2d DCT AWD interni
  • Infiniti QX30 2.2d DCT AWD abitacolo
  • Infiniti QX30 2.2d DCT AWD plancia
  • Infiniti QX30 2.2d DCT AWD strumentazione
DS 4

L’Infiniti QX30 è la crossover compatta del marchio di lusso di Nissan. La base è la stessa della Mercedes GLA, e ci si accorge di questo non appena si prendono in mano le chiavi. Anche molti dettagli dell’abitacolo rivelano la parentela tra le due crossover, ma la giapponese ha una personalità tutta sua.
 

COME SI PRESENTA

Se l’ossatura è tutta tedesca, la carrozzeria dell’Infiniti QX30 è plasmata in modo diverso. In entrambi i casi abbiamo una crossover “schiacciata”, dallo stile sportivo. L’altezza da terra di 20 cm consente di superare strade sterrate senza problemi, mentre la linea di cintura alta e la silhouette filante sono quasi da coupé. Davanti si sta comodi, dietro lo spazio non manca ma l’ambiente non è “arioso” a causa dei finestrini piccoli e del tetto un po’ basso.

Le linee sono sinuose e ricche di nervature. Non è “pasticciata”, ma di sicuro si fa notare per il suo aspetto muscoloso. Dentro, la strumentazione e molti pulsanti sono identici a quelli della cugina GLA, ma il disegno della plancia e i rivestimenti eleganti della QX30 che abbiamo in prova alzano ulteriormente il livello di qualità percepita. E fortunatamente qui non c’è la piccola tastiera alfa-numerica, ormai un po’ datata.

Rispetto all’Infiniti Q30 dalla quale deriva, la QX30 ha un aspetto più alla moda con le sue plastiche a protezione della carrozzeria e con l’altezza da terra maggiore. Di contro sulla QX30 non è disponibile il motore diesel d’ingresso di origine Renault 1.5d da 109 CV, ma solo il 2.2d da 170 CV con trazione 4x4 e cambio automatico doppia frizione a 7 marce.
 

COME VA

L’altezza minima da terra di 20 cm regala una posizione di guida leggermente rialzata, ma la QX30 non è certo nata per muoversi in campagna tra vigne e risaie. Su strada, invece, la crossover Infiniti è molto spigliata nonostante un peso non proprio contenuto. Scatta bene (0-100 in 8,9 secondi) e il doppia frizione snocciola una marcia dopo l’altra. Nelle partenze, invece, il cambio automatico si mostra un po’ indeciso e non molto dolce nello stacco della frizione.

L’abitacolo è da vettura premium, quasi al top nel suo segmento. Che non è un progetto giovane, però, si vede dallo schermo del sistema multimediale, un po’ troppo piccolo per gli standard di oggi. Il 2.2 turbodiesel 4 cilindri ha un bel brio, ma non è certo silenzioso, soprattutto dai 3.500 giri in su.

La QX30 è senza dubbio più agile di una SUV compatta dello stesso segmento. È paragonabile solo alla GLA, perché un qualunque altro modello avrebbe la meglio dal punto di vista dello spazio a bordo ma non certo delle doti di guida. Il bagagliaio, tra l’altro, non è affatto piccolo.


 

QUANTO COSTA

Il prezzo della QX30 va dai 40 ai 45 mila euro. Non poco, ma bisogna considerare che anche l’allestimento “base” si presenta con una dotazione di serie piuttosto ricca. Inoltre la QX30 è disponibile solo col 2.2 turbodiesel da 170 CV con cambio automatico e trazione 4x4, oltre che nella versione a benzina 2.0 4 cilindri turbo da 211 CV dedicata a chi non si preoccupa dei costi di percorrenza.


POSSIBILI ALTERNATIVE

Le rivali dell’Infiniti QX30 sono la Mercedes GLA, la BMW X1 e l’Audi Q3. Sia la BMW sia l’Audi hanno dimensioni molto vicine a quelle della giapponese, ma sono più alte di circa 8 centimetri.
 

A CHI SI RIVOLGE

A chi cerca un’auto diversa dalle altre. In quanto a doti dinamiche e finiture la Q30 sa dare molto, mentre la tenuta del valore potrebbe essere inferiore a quella delle “solite” tedesche proprio perché meno diffusa nel nostro Paese.
 

PRO

  • È maneggevole su strada, al pari di una normale “berlina compatta”

  • Il cambio automatico è rapido ed efficiente

  • Ha personalità sia fuori sia nell’abitacolo
     

CONTRO

  • La scelta di motori è limitata al 2.0 turbo benzina e al 2.1 turbodiesel: in Italia piacciono le cilindrate più piccole, disponibili sulla Q30

  • Il fatto che Infiniti sia un marchio poco noto incide sulla rivendibilità

  • Il cambio è un po’ indeciso e poco dolce nelle partenze

Autore: Michele Neri