Gruppo PSA, un nuovo motore per la riscossa diesel

01-Giu-2019  
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DS 4

Nel quartier generale milanese del Gruppo PSA ci attendono 4 Suv del segmento C di marchi differenti: Peugeot 3008, Citroën C5 Aircross, DS 7 Crossback e Opel Grandland X. Tutte sotto al cofano montano il nuovo Diesel 1.5 BlueHDi 130 S&S. La nuova unità che riduce i consumi e i costi di utilizzo.

IL NUOVO MOTORE PER LE SUV PSA

Prima di salire a bordo, Roberto Paganini, Responsabile della formazione tecnica di Groupe PSA Italia, ha illustrato in modo esaustivo le tante qualità dell’ultimo motore Diesel BlueHDi francese. La nuova unità si ritaglia un ruolo centrale all’interno della gamma PSA nei segmenti B, C e D.

Nel segmento B è presente sulla DS 3 Crossback; nel segmento C, è disponibile sulla Peugeot 308 Berlina, 308 SW e Rifter, sulla Citroën C4 Spacetourer, Grand C4 Spacetourer, Berlingo e su Opel Combo Life; nel segmento D sulla Peugeot 508 fastback e SW.

Il segmento principale è però quello sul quale la nostra prova si è concentrata: C Suv, di cui fanno le Suv citate in precedenza, con l'aggiunta della Peugeot 5008. In questa categoria i motori diesel continuano a essere la motorizzazione di riferimento, scelti nell’85% dei casi.

CALA IL DIESEL, AUMENTA L’INQUINAMENTO

Dai dati illustrati a inizio conferenza emerge che nell’ultima parte del 2018 il diesel ha segnato il passo. Confrontando il primo quadrimestre 2018 con l’analogo periodo 2019, questa motorizzazione è passata da una quota di mercato del 55% a una del 43%: un calo che corrisponde a una perdita di 101.000 veicoli. Nonostante ciò PSA ha saputo difendersi: nel periodo considerato la sua quota di diesel ha segnato una flessione solo del 13,8%.

Ciò che dovrebbe far riflette coloro che legiferano in materia è che di fronte a questo calo del diesel, si è registrato, nello stesso periodo di tempo considerato, un aumento del 6,2% di CO2. PSA ribadisce così la validità dei moderni Diesel BlueHDi Euro 6D temp. Con queste unità è possibile diminuire il CO2 e le emissioni di PM2,5 a valori trascurabili. Una strada praticabile per raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2 previsti per il 2030.

LA RICETTA DEL SUCCESSO

Iniziamo col dire che il rinnovato BlueHDi 130 S&S a 4 cilindri è stato realizzato con una progettazione 100% digitale. Questo significa 2 cose: la riduzione del numero di prototipi necessari e del tempo di sviluppo; la simulazione di molteplici condizioni di utilizzo. L’unità è più compatta e questo permette un'integrazione della stessa su più veicoli del Gruppo. Inoltre le contenute dimensioni ottimizzano l’aerodinamica, a vantaggio dei consumi, potendo disporre di cofano e base del parabrezza più bassi.

PRESTAZIONI MIGLIORATE, CONSUMI OTTIMIZZATI

Piacere di guida e bassi consumi sono state le 2 stelle polari in fase di realizzazione. Le prestazioni si avvicinano infatti a quelle dei motori di cilindrata superiore: rispetto alla precedente generazione, la nuova unità guadagna 10 CV.

La potenza è mantenuta anche agli alti regimi, grazie alla nuova testata a 16 valvole. In secondo luogo la riduzione dei consumi è di circa il 4-6%. A questo risultato si è arrivati con la riduzione della cilindrata, con il nuovo scambiatore ad alta efficienza e con un sistema di combustione inedito dalla geometria dei pistoni derivata dal motorsport, in particolare dalla partecipazione di Peugeot alla 24 Ore di Le Mans.

SISTEMA ANTINQUINAMENTO BLUEHDI DI 2^ GENERAZIONE

Il sistema di antinquinamento tratta le emissioni alla fonte e allo scarico. L’efficacia del trattamento degli NOx è migliorata e il consumo di carburante è ottimizzato. Il sistema di antinquinamento è più compatto.

Il posizionamento molto vicino al motore permette un’entrata in azione più rapida del post-trattamento. L’eliminazione dell’additivo del FAP consente di ridurre il costo di utilizzo, la manutenzione per il cliente è facilitata dal posizionamento del serbatoio di riempimento dell’AdBlue vicino a quello del carburante.

ACCENDIAMOLO!

Il nuovo Diesel 1.5 BlueHDi 130 S&S è un propulsore trasversale, nel senso che spinge vetture di più brand del Gruppo francese. Il percorso del test drive misura 81 km: i primi 46 km li affrontiamo al volante di una Citroën C5 Aircross con cambio automatico; i 35 km del ritorno a bordo di una DS 7 Crossback con cambio manuale. Entrambe dispongono di 130 CV.

Nonostante la discrepanza di trasmissione, ci accorgiamo che la medesima unità ha una resa differente a seconda del brand. Uno dei lavori più importanti in fase di progettazione è stato infatti quello di abbinare le tarature alla silhouette e alle caratteristiche di ciascun marchio. Le tarature sono volutamente differenziate, perché il cliente è volutamente diverso.

Per esempio, il comfort delle sospensioni della C5 Aircross, è un ‘must’ per la Suv del double chevron, e il lavoro del motore e del cambio l'asseconda al meglio. La DS ha un comportamento invece più dinamico. In entrambi i casi ci troviamo di fronte a un’unità silenziosa, elastica e brillante anche ai bassi regimi. Sulla console delle Suv è presente il tasto ‘Sport’. Quando lo premiamo il passaggio di modalità di marcia non è molto coinvolgente, non solo dal punto di vista del ‘sound’.

MANUALE A 6 MARCE O AUTOMATICO A 8: quale scegliere?

Infine un consiglio sulla scelta della trasmissione, dal punto di vista della ecosostenibilità: il nostro diesel rispetto al migliore turbo benzina del Gruppo è più virtuoso. Ma per avere la massima efficienza la trasmissione automatica a 8 marce è consigliabile sul diesel, dove il range di funzionamento del motore è inferiore.

Sul benzina il range è più ampio ed è quindi più difficile far lavorare l’unità al meglio, rispetto al ciclo di omologazione WLTP. In questo caso emerge così la negatività dell’automatico sotto il profilo delle emissioni, in particolare di NOx.

Autore: Francesco Bagini