Alfa Romeo 159, la Monposto da Formula 1 di Fangio

18-Set-2019  
  • Alfa Romeo GP Tipo 159 "Alfetta"
  • Alfa Romeo GP Tipo 159 "Alfetta" Larusmiani
  • Alfa Romeo GP Tipo 159 "Alfetta" foto
  • Alfa Romeo GP Tipo 159 Alfetta posteriore
  • Alfa Romeo GP Tipo 159 Alfetta profilo
  • Alfa Romeo Formula 1
  • Sauber C37
  • Alfa Romeo Formula 1 Sauber C37 posteriore
DS 4

In occasione dello scorso GP di Monza, la Casa del Biscione ha portato nell’esclusiva Boutique di Larusmiani di Via Montenapoleone un’incredibile Alfa Romeo GP Tipo 159, monoposto campione del mondo 1951 con Fangio.

UNA MITO DELLA FORMULA 1

Derivata dall’Alfa Romeo 158, la 159 ha fatto il suo debutto nel Gran Premio d’Italia del 1950 con Nino Farina e Juan Manuel Fangio: il primo ha vinto sia la prima gara sia il titolo mondiale.

Ma è nel 1951 che l’Alfa spicca il volo, vincendo le prime tre gare del mondiale e l’ultima. Non solo: in tutte sette le gare la 159 fa registrare il giro più veloce in gara.

La 159 è diventata celebre anche perché è stata l’auto con la quale Fangio si è aggiudicato il suo primo titolo mondiale. Oggi si può ammirare una GP Tipo 159 “Alfetta” del 1951 al Museo Storico Alfa Romeo di Arese.

UN V8 DA 425 CV

Il motore dell’Alfa Romeo 159 è un 1.5 V8 con compressore volumetrico Roots a due stadi. Eroga 425 CV di potenza a 9.300 giri, e nella migliore messa a punto raggiunge quota 450 CV a 9.500 giri. Il tutto con un peso di appena 710 CV, per un rapporto peso/potenza di 1,67 kg per ogni CV. Le prestazioni erano elevate tanto quanto i consumi: 305 km/h la velocità massima e 580 metri con un litro di benzina, ovvero 1,7 litri per 1 km. 

DOPO LA 159

Dopo i grandi risultati ottenuti dalla 159, la Casa del Biscione abbandona la Formula 1 (fino al 1970 per un breve periodo con la 33/3 e nel 1975 con la Braham-Alfa Romeo BT45) per dedicarsi alla produzione in serie. A partire dall’anno scorso Alfa Romeo è tornata in Formula 1 on partnership del Team Sauber. Le monoposto si distinguono per il grande logo del Biscione.

Autore: Michele Neri