Volkswagen T-Cross, il test della piccola SUV tedesca

05-Giu-2019  
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DS 4

Si sentiva davvero il bisogno di un’altra SUV nella gamma Volkswagen? A quanto pare sì, guardando il mercato nostrano: il segmento B - per i non addetti al settore è quello delle utilitarie - rappresenta quasi il 50% del mercato, e le piccole SUV sono in forte ascesa. Ecco, dunque, che la Volkswagen T-Cross ha tutte le carte in regola per spopolare.

STILE IMPONENTE, DIMENSIONI CONTENUTE

In 4,11 metri di lunghezza, la Volkswagen T-Cross sfoggia una presenza scenica da vera SUV.

Rispetto alla Polo è più alta di ben 12 centimetri, e offre la tanto apprezzata posizione di guida alta. Merito soprattutto del frontale imponente, che mi ricorda la più grande Tiguan. 
La linea di cintura alta e il posteriore cubico fanno il resto, dando a questa piccola di Wolfsburg una personalità ben marcata. Sarà anche l’influenza della top model Cara Delavigne, protagonista dell’indovinata campagna pubblicitaria?

MODULARITÀ DA MONOVOLUME

La più piccola delle SUV Volkswagen non è solo un’utilitaria dal look off-road: rispetto a una Polo, con la quale condivide telaio e meccanica, ha un bagagliaio più grande. Il pianale è lo stesso di Polo, Seat Ibiza e Seat Arona, con dimensioni più simili a quelle della piccola SUV spagnola, rispetto alla quale, comunque, è più corta e allo stesso tempo più alta di 3 centimetri. 

Il bagagliaio raggiunge una capacità di ben 455 litri, ben più di T-Roc e Golf. Come ci riesce? In effetti il trucco c’è: la panchetta scorrevole (di 14 centimetri), una soluzione tipica delle monovolume, categoria ormai in estinzione. 

Per ottenere quanto più spazio possibile per i bagagli dev’essere completamente avanzata, lasciando spazio per le gambe giusto a dei bambini. Nella posizione più arretrata assicura una capienza di 385 litri. Un valore di tutto rispetto, specie se confrontato con la più grande T-Roc: è lunga 4,23 metri e si ferma a 392 litri.

INTERNI FUNZIONALI, MATERIALI ESSENZIALI

Chi ha già guidato una T-Roc o una Polo si troverà a casa anche con la T-Cross, anche se gli inserti vagamente estrosi della parte centrale della plancia trasmettono l’idea di voler puntare su uno stile più frivolo, specie se si opta per gli inserti di colore arancione o turchese (disponibili anche in un più classico nero lucido).

La plancia dà una piacevole sensazione di ordine e pulizia, i comandi sono al posto giusto e le prese UBS per caricare i nostri inseparabili smartphone abbondano, anche dietro. Scenografica la strumentazione digitale (optional sulla Style, di serie sulla Advanced) con schermo da 11,7 pollici configurabile a piacere in diversi layout, così come lo schermo del sistema multimediale da 8 pollici, di serie su tutta la gamma. Deludono un po’ le plastiche della plancia e dei pannelli delle portiere, tutte rigorosamente rigide.

FORME DA FUORISTRADA, MA AMA L’ASFALTO

Non lasciatevi ingannare dalle forme imponenti: la Volkswagen T-Cross è un’auto nata per l’asfalto.

Certo, rispetto a una berlina guadagna qualche centimetro in più da terra, ma è poca roba, e viene utile per superare strade sterrate poco impegnative senza patemi d’animo, per parcheggiare sui marciapiedi (pratica che non voglio in alcun modo incoraggiare), o per superare rampe del garage insidiose. Il suo spirito d’avventura finisce qui.

Potrebbe sembrare un limite, ma il fatto che sia una SUV pensata per restare con le ruote sull’asfalto significa che non ci sono compromessi in termini di comfort e qualità dinamiche. Infatti, proprio come mi aspettavo, la Volkswagen T-Cross è un’auto silenziosa, con una tenuta di strada notevole e un buon feeling di guida, proprio come tutte le altre vettura nate sul pianale MQB-A0, non predisposto per accogliere la trazione integrale.

I pochi, forse pochissimi che desiderano la trazione 4x4 resteranno delusi (bisogna puntare su T-Roc, nel caso), mentre in tema motori si può scegliere tra il brillante 1.0 3 cilindri turbobenzina da 115 CV (192 km/h, 0-100 in 10,2 secondi), anche nella meno potente ma comunque per nulla deludente variante da 95 CV (180 km/h, 0-100 in 11,5 secondi), e il diesel 1.6 TDI da 95 CV, quello giusto per chi percorre almeno 25 mila chilometri all’anno.

Gli scettici delle basse cilindrate resteranno sorpresi dall’assenza di vibrazioni e dalla prontezza della T-Cross 1.0, soprattutto nella variante da 115 CV con cambio DSG.

GUIDA AUTONOMA DI LIVELLO 2

Di serie su tutta la gamma c’è un pacchetto di sistemi di assistenza alla guida. Stiamo parlando di guida autonoma di livello 2: la Volkswagen T-Cross mantiene autonomamente la carreggiata e la distanza dal veicolo che precede, è dotata di frenata automatica d’emergenza con riconoscimento dei pedoni e sistema di monitoraggio dell’angolo cieco.

IL PREZZO DELLA VOLKSWAGEN T-CROSS

Il listino prezzi parte da 19.000 euro per la t-Cross 1.0 TSI da 95 CV nell’allestimento d’ingresso Urban (un po’ troppo essenziale) e si passa ai 21.450 euro per la 1.0 TSI da 115 CV Style, che offre una buona dotazione di serie. La versione diesel 1.6 TDI Urban costa 21.950 euro, 2.950 euro in più rispetto alla versione a benzina di pari potenza. Se vi piace un look sportivo, c'è sempre il pacchettoo R-Line offerto a 1.000 euro.

Il cambio automatico a doppia frizione DSG, disponibile sulle versioni 1.0 115 Cv e 1.6 TDI, ha un costo di 1.500 euro.

Autore: Michele Neri