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Suzuki Splash 1.2: la prova su strada

19-Nov-2013  
  • Prova Suzuki Splash 1.2
  • Prova Suzuki Splash 1.2 tre quarti anteriore
  • Prova Suzuki Splash 1.2 anteriore
  • Prova Suzuki Splash 1.2 posteriore
  • Prova Suzuki Splash 1.2 tre quarti posteriore
  • Prova Suzuki Splash 1.2 profilo
  • Prova Suzuki Splash 1.2 interni
  • Prova Suzuki Splash 1.2 strumentazione
  • Prova Suzuki Splash 1.2 sedili anteriori
  • Prova Suzuki Splash 1.2 sedili posteriori
  • Prova Suzuki Splash 1.2 bagagliaio
  • Prova Suzuki Splash 1.2 bagagliaio sotto il pianale
  • Prova Suzuki Splash 1.2 bagagliaio con sedili abbattuti
Speciale Alfa Romeo Quadrifoglio

Nata dal progetto in comune con Opel, che annovera nella propria gamma la “cugina” Agila, la Suzuki Splash è sul mercato da quattro anni ed è stata rivista nel look e nei contenuti poco più di un anno fa. La piccola citycar in formato monovolume ha linee morbide e attuali, un abitacolo omologato per 5 persone e, nella versione della nostra prova su strada, un motore 1.2 4 cilindri a fasatura variabile da 94 CV fluido e parsimonioso.


Abitacolo spazioso, bagagliaio meno

Lo spazio all’interno della Suzuki Splash è davvero notevole, soprattutto in verticale: anche i più alti non avranno problemi ad accomodarsi sia davanti sia sul divano posteriore, dove lo spazio non manca nemmeno in larghezza, sempre che si viaggi in quattro e non in cinque. Entrare nell’abitacolo non è un’operazione faticosa grazie alla sua altezza da terra e alla carrozzeria 5 porte, mentre il bagagliaio presenta due inconvenienti: un’apertura del portellone poco ampia, che non facilita le manovre di carico/scarico (soprattutto per chi è alto), e una capienza limitata a 202 litri nella configurazione standard. D’altro canto il bagagliaio della Splash risulta ben sfruttabile per il trasposto di oggetti ingombranti grazie all’altezza del tetto della vettura, con una capacità che supera i 1.000 litri (sfruttando tutto lo spazio in altezza fino al soffitto) ottenibili con l’abbattimento dei sedili posteriori. Non male per una citycar lunga 372 cm e larga 168. Numerosi i vani portaoggetti all’interno dell’abitacolo che permettono agli occupanti di riporre gli oggetti personali senza che questi vaghino alla prima curva.


Interni luminosi e posizione di guida rialzata

Gli interni sono ben realizzati: la plancia è razionale e ben assemblata e la posizione di guida è alta, da monovolume, anche con il sedile regolato nella posizione più bassa. Il volante, regolabile in altezza ma non in profondità, resta sempre lievemente inclinato. La strumentazione è di chiara lettura mentre risulta poco pratico il modo di cambiare le informazioni sul piccolo display che indica il chilometraggio totale, quello parziale, il consumo istantaneo, il consumo medio e l’autonomia residua. Separato dal resto della strumentazione il contagiri, soluzione adottata anche da Smart Fortwo, Peugeot 107, Citroen C1 e Toyota Aygo.


Molto bene in città

La posizione di guida e il grande parabrezza anteriore contribuiscono a offrire una buona visuale davanti e lateralmente – un po’ meno dietro a causa del lunotto piccolo – facendo sentire a proprio agio sia nel traffico sia nelle manovre di parcheggio. La Suzuki Splash 1.2 ha le caratteristiche giuste per la città: il pedale della frizione è morbido e non affatica nell’uso intensivo, le sospensioni assorbono le irregolarità, il cambio si manovra bene e il motore è molto elastico e silenzioso ai bassi regimi. Buoni i risultati in termini di consumo: i dati dichiarati ottenuti nel ciclo di omologazione parlano di 20 km/l e quelli rilevati dal computer di bordo durante la nostra prova su strada indicano circa 19 km/l nell’uso extraurbano e tra i 14 e i 16 km/l in città e in autostrada. Peccato solo per lo sterzo che, nonostante un elevato rapporto di demoltiplicazione, non è tra i più morbidi nelle manovre da fermi e a bassa velocità, soprattutto se si sterza rapidamente.


Fuori città: il 1.2 si sveglia agli alti regimi

La Suzuki Splash è a proprio agio anche nei percorsi extraurbani, dove l’elastico 1.2 VVT  contribuisce a una guida rilassata. Molto fluido e sfruttabile già a 1.000 giri, manca però di grinta se non lo si fa girare in alto, soprattutto con la vettura carica e nelle salite; la coppia massima di 118 Nm, d’altronde, viene erogata al regime di 4.800 giri e la potenza a 6.000. Lo sterzo poco preciso e il rollio in curva invitano a mantenere andature tranquille, ma quando il motore sale di giri (e il suo rumore diventa insistente) le prestazioni diventano interessanti, e lo dimostra anche il fatto che la Splash è in grado di accelerare da 0-100 km/h in 11,5 secondi. I limiti di tenuta di strada sono da monovolume (il baricentro è alto e l’assetto è morbido) ma sono ben percepibili da chi sta guidando e il sistema ESP di serie interviene quando si forza troppo la mano. I viaggi in autostrada, invece, sono penalizzati dal rumore del motore che a 130 km/h lavora a circa 3.700 giri.


Prezzo e dotazione

La Suzuki Splash 1.2 GL VVT Style è in listino al prezzo di 13.790 euro con una dotazione di serie che include 6 airbag, climatizzatore manuale, autoradio, chiusura centralizzata con telecomando, cerchi in lega e controllo della stabilità ESP. Da segnalare che la garanzia sulla vettura non si ferma ai 2 anni come da obbligo di legge: il programma Suzuki 3Plus offre 3 anni di garanzia fino a 100.000 km con 3 anni di soccorso stradale e controlli gratuiti inclusi che si affiancano alla manutenzione ordinaria.