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Subaru WRX STI, le impressioni di guida in pista e su strada

19-Mag-2014  
  • Prova Subaru WRX STI
  • Prova Subaru WRX STI posteriore
  • Prova Subaru WRX STI anteriore
  • Subaru WRX STI sedili anteriori
  • Subaru WRX STI sedili posteriori
  • Subaru WRX STI strumentazione
  • Subaru WRX STI manometro del turbo
  • Prova Subaru WRX STI profilo
  • Prova Subaru WRX STI in accelerazione
  • Prova Subaru WRX STI in sovrasterzo
  • Prova su strada Subaru WRX STI anteriore
  • Prova su strada Subaru WRX STI profilo
  • Subaru WRX STI WR Blue Perl
  • Subaru WRX STI WR Blue Perl tre quarti posteriore
  • Subaru WRX STI Crystal White Pearl
  • Subaru WRX STI Crystal White Pearl tre quarti posteriore
Speciale Alfa Romeo Quadrifoglio

Agli appassionati il marchio Subaru fa subito pensare alla WRX STI, “La Subaru” per eccellenza. Abbiamo provato l’ultima versione sulla pista di Vairano e su strada: ecco come va.


Il ritorno alle origini

Nata come berlina sportiva a 3 volumi, l’allora Subaru Impreza WRX STi – che nel frattempo è stata denominata WRX STI per ragioni legate al marketing – si è conquistata un posto nell’olimpo delle auto che hanno fatto la storia. Grande vincitrice nei rally, è diventata un cult per le sue prestazioni elevate e per la tenuta di strada ottimale anche nelle condizioni di scarsa aderenza, grazie alla trazione integrale permanente. Tra le tante cose che hanno caratterizzato la Subaru Impreza WRX STI, due la rendevano subito riconoscibile: il suono del 4 cilindri Boxer sovralimentato e  l'imponente alettone sulla coda. Alettone che è andato a perdersi nella terza generazione con carrozzeria hatchback, ma che è ritornato – più grosso che mai – sulla quarta generazione.


Un po’ più grande e comoda

Precisiamo subito che in Subaru non hanno voluto trasformare la WRX STI in un’auto per famiglie, anzi, vedremo tra poco come gli ingegneri abbiano lavorato per renderla ancora più speciale alla guida. Bisogna dire, però, che questa vettura non è affatto male neppure per un padre di famiglia. Uno di quelli che non si accontenta di una berlina qualunque e che, certamente, non ha problemi a frequentare il benzinaio con una certa assiduità. La lunghezza è cresciuta di appena 15 mm e la larghezza è rimasta invariata, ma il passo più lungo di 25 mm ne ha migliorato l’abitabilità per i passeggeri posteriori e il bagagliaio è passato da 420 a 460 litri. Non troppo rumorosa, la WRX non ha nemmeno degli ammortizzatori eccessivamente rigidi da renderla scomoda come everyday car tuttofare, ruolo che anzi le si addice alla perfezione. Il grosso alettone, più alto di 1 cm, marca ancora di più l’identità della WRX STI e permettere a chi guida di riuscire a vedere cosa succede dietro attraverso lo specchietto posteriore. Gli interni, sempre essenziali, sono più curati di prima e la loro sportività viene esaltata da numerosi dettagli di colore rosso.


Ma anche più leggera e cattiva

Va bene che sia più comoda e meglio rifinita, ma quello che interessa ai clienti della Subaru WRX STI è soprattutto quanto va forte, quanto tiene  la strada e quanto diverte alla guida. Da questo punto di vista, dando un’occhiata alla scheda tecnica, la nuova WRX STI ha tutte le carte in regola per essere la migliore di sempre: è dimagrita di 10 chili, la rigidità torsionale è aumentata, le molle anteriori e posteriori sono state irrigidite e lo sterzo è più diretto e quindi più reattivo. Il motore Boxer 2.5 turbo mantiene i valori di potenza e coppia del modello precedente, di rispettivamente 300 CV e 407 Nm, che le permettono di scattare da 0-100 in appena 5,2 secondi e raggiungere la velocità massima di 255 km/h. L’erogazione, poi, è da turbo benzina di una volta: tranquilla fino ai 3.000 giri, la WRX STI spinge come una forsennata fino alla zona rossa del contagiri. Cosa piuttosto rara da vedere su una sportiva con motore sovralimentato.


Il test drive sul Circuito di Vairano

In pista abbiamo potuto provare i tre settaggi del motore – che si cambiano con l’apposito selettore SI-DRIVE – e i due settaggi, oltre a quello manuale, del differenziale autobloccante centrale DCCD, col quale è possibile decidere come ripartire la coppia motrice, che di default parte da  41% all’anteriore e 59% al posteriore ma può essere bloccata anche in 50:50%. Senza entrare troppo nel dettaglio, è possibile scegliere quanto la WRX STI debba essere reattiva alla risposta dell’acceleratore e quale comportamento debba avere: se più tendente al sottosterzo oppure al sovrasterzo. In pista, non c’è dubbio, il massimo lo dà con l’impostazione del SI-DRIVE in “Sport Sharp” – la modalità più sportiva – e con il blocco del differenziale al 41% all’anteriore e 59% al posteriore.
I brevi rettilinei se li beve in un batter d’occhio, con il Boxer che spinge in modo disarmante, e l’ingresso in curva è preciso, con poco sottosterzo – che spesso abbonda nelle vetture a trazione integrale – e un posteriore che allarga quanto basta la traiettoria in rilascio per aiutare l’inserimento. In uscita dalle curve più strette, se si spalanca il gas, c’è un accenno di sovrasterzo di potenza. Una vera goduria!
Ma la WRX STI non è fatta per esibirsi in lunghe derapate: le ruote anteriori, seppur nella modalità che trasferisce più coppia motrice a quelle posteriori, la mettono presto in riga stabilizzandola e rendendola un’efficace arma da tempo sul giro. Ottimi sia il cambio sia lo sterzo, il primo caratterizzato da innesti secchi, il secondo pronto e comunicativo.


La prova su strada

Dopo averla strapazzata per bene in pista è la volta guidarla su strada, dove alterniamo brevi accelerate a tutto gas a tratti tranquilli che ci permettono di apprezzare la sportiva delle Pleiadi anche a velocità “normali”. E in effetti la WRX STI è piacevole anche guidando più lentamente, perché è discretamente comoda – molto se consideriamo il genere di auto – e scatta come un ghepardo quando serve, ad esempio nel caso si volesse sorpassare la “casalinga di Voghera” che si pone tra voi e la vostra meta. Nel traffico non è il massimo del comfort, a causa della frizione piuttosto pesante e del cambio non proprio morbido, in compenso, sempre che possa far piacere, gli occhi sono tutti puntati su di lei.
La trazione integrale infonde una grande sensazione di sicurezza, permettendo di scaricare tutta la potenza con grande controllo. E siamo sicuri che d’inverno, con le strade innevate e un treno di pneumatici invernali di quelli giusti, la Subaru WRX STI è quanto di meglio si possa desiderare.


Prezzo e dotazione

Il prezzo di 44.500 euro – che prevede una dotazione di serie più che sufficiente – è in linea con quello delle potenziali concorrenti, che si possono individuare nell’Audi S3 (anche Sedan), nella BMW 135i xDrive e nella Mercedes A 45 AMG (e CLA 45 AMG). Nel caso si desiderasse un equipaggiamento completo occorre  aggiungere l’S-Package, che fa lievitare il prezzo a 48.990 euro ma comprende, fra le tante cose, il tetto in cristallo apribile elettricamente, un impianto audio firmato Harman/Kardon, i sedili in pelle e il navigatore satellitare.