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Subaru BRZ: la prova su strada della sportiva giapponese

19-Giu-2014  
  • Prova Subaru BRZ
  • Prova Subaru BRZ dinamica in curva
  • Prova Subaru BRZ anteriore
  • Prova Subaru BRZ profilo
  • Prova Subaru BRZ tre quarti posteriore
  • Prova Subaru BRZ tre quarti anteriore
  • Prova Subaru BRZ interni
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  • Prova Subaru BRZ anteriore dinamica in curva
Speciale Alfa Romeo Quadrifoglio

La Subaru BRZ è una di quelle auto pensate per gli appassionati della guida: poco spazio alle raffinatezze e ai comfort, motore aspirato che ama girare vicino alla zona rossa del contagiri e – per la prima volta nella storia di Subaru – la trazione posteriore con differenziale autobloccante Torsen. Sarà all’altezza delle aspettative?
 

 

Unica… o quasi

Di auto come la Subaru BRZ ce ne sono davvero poche. Possiamo quasi dire che sia più unica che rara, se non fosse la gemella della Toyota GT-86, nata insieme alla BRZ da un progetto comune portato avanti da Toyota ma con motore firmato Subaru. E non potrebbe essere altrimenti, trattandosi del boxer a cilindri contrapposti. La Subaru BRZ non è stata disegnata per essere vistosa, e nemmeno per essere un’auto cool, di quelle che si comprano da parcheggiare fuori dal bar per fare colpo. E, proprio per questo, è, a nostro parere, davvero cool. Una di quelle auto che viene capita solo dai veri appassionati, quelli che sanno che cosa c’è sotto la carrozzeria. Poi, parlando di estetica, la sua figura la Subaru BRZ la fa. Non così i suoi interni, che sono proprio miseri, a cominciare dall’autoradio che sembra uscita da un’utilitaria degli anni Novanta. Ma anche questo fa parte del suo fascino, perché per guidare davvero servono pochissime cose. Gli orpelli e le raffinatezze aggiungono solo inutile peso.


Il Boxer da 200 CV sotto il cofano della Subaru BRZ

Sotto il lungo cofano della Subaru BRZ c’è un motore Boxer 2.0 aspirato da 200 CV, che non è particolarmente aggressivo ma ha il pregio di allungare fino oltre i 7.500 giri. D’altra parte la coppia massima di 205 Nm viene erogata a 6.600 giri e la potenza massima a 7.000 giri. Intorno ai 2.000 - 3.000 giri il motore è reattivo, ma la spinta non è molto sostanziosa e nell’intervallo compreso fra i 3.000 e i 5.000 giri sembra mancare un po’ di grinta; ed è proprio per questo motivo che vien voglia di tenerlo allegro anche se il sound, bisogna ammetterlo, non è entusiasmante. Il motore aspirato che gira in alto è solo uno degli ingredienti che rendono speciale l’esperienza di guida della Subaru BRZ. Il cambio manuale, con innesti secchi e corsa corta, è eccezionale. Da evitare, invece, l’automatico con convertitore di coppia, che non abbiamo avuto modo di provare ma non si addice proprio al carattere della BRZ. In termini di numeri, che poi non sono così importanti per il divertimento, la coupé delle Pleiadi accelera da 0-100 km/h in 7,6 secondi e raggiunge i 226 km/h. Niente di strabiliante, quindi, ma tanto basta per regalare emozioni su strada, perché ci sono diverse caratteristiche che la rendono speciale: il peso ridotto (1.202 kg a secco), il baricentro rasoterra (anche grazie al motore Boxer) e la trazione posteriore con differenziale autobloccante Torsen. Accettabili i consumi: alle andature tranquille si fanno circa 12 km/l.


Ama il sovrasterzo

L’anima della BRZ viene fuori quando si comincia a fare sul serio. Quello che ci vuole per gustarsela è una strada ricca di curve, magari di montagna, con pezzi veloci e tornanti stretti. Ed è proprio in questi momenti che si viene ripagati dai sacrifici in termini di comfort e versatilità che un’auto così comporta. Intendiamoci, la BRZ non è una di quelle auto utilizzabili solo nei trackday: le sospensioni non sono molto rigide, il rumore non è eccessivo e c’è pure il cruise control. Ma non è neppure comoda, la visibilità per parcheggiarla è scarsa e i posti dietro vanno bene per metterci al massimo qualche borsa della spesa. Il bello è che anche andare a far la spesa, con la BRZ, può diventare divertente. Basta incontrare una rotonda libera per scoprire che, a controlli disinseriti, è sufficiente affondare il pedale del gas per provocare un gustoso sovrasterzo. Gli pneumatici Michelin Primacy HP 215/45 R17, fortunatamente, non hanno un grip eccessivo, con la conseguenza che metterla di traverso è un gioco da ragazzi. Uscire dai tornanti, quindi, regala sempre grandi emozioni. Nelle curve veloci la BRZ ha una tenuta di strada eccellente ed è anche piuttosto composta: l’anteriore si inserisce in curva senza esitazioni, con pochissimo sottosterzo, e il retrotreno tende leggermente ad allargare in uscita se il motore è al regime giusto (oltre i 6.000 giri), accennando ad un sovrasterzo facilmente controllabile. I freni, poi, sono potenti e ben modulabili. E anche instancabili, almeno su strada. Con lei il divertimento è assicurato senza il bisogno di dover raggiungere delle velocità da arresto.


Le concorrenti della Subaru BRZ

Difficile trovare concorrenti con le stesse caratteristiche della Subaru BRZ, Toyota GT-86 a parte. Quella che più si avvicina alla sua filosofia costruttiva è la MX-5, la spider giapponese a due posti con motore aspirato e trazione posteriore; è un po’ meno affilata e potente (non supera i 160 CV nella versione top di gamma), e i prezzi vanno dai 25.950 ai 30.150 euro. E poi ci sono le compatte sportive come la Ford Fiesta ST e la Peugeot 208 GTi, tanto per citarne due che abbiamo testato, senza dimenticare l’ottima Suzuki Swift Sport che, pur essendo meno potente delle concorrenti, ha un motore aspirato entusiasmante. Dalla loro parte c’è un prezzo decisamente inferiore – si va dai 18.800 euro della Swift Sport da 136 CV ai 22.200 della 208 GTi da 200 CV, passando per i 21.750 della Fiesta ST da 182 CV – e una versatilità nettamente superiore, pur offrendo molto in termini di piacere di guida. Bisogna considerare , però, che la BRZ è un’auto completamente diversa: è una leggera coupé sportiva a trazione posteriore fatta come si deve. E seppur non siano pochi, i 30.150 euro del listino della Subaru BRZ sono soldi ben spesi per quelli che alla guida cercano sensazioni ben precise.