Mini Cooper S atto 4, la prova della piccola sportiva inglese

09-Gen-2025  

La Mini è sempre la Mini, anche alla sua quarta generazione. È cresciuta sensibilmente nelle dimensioni, ha interni ancora più belli, e vanta l’unico schermo a Oled nel segmento. La Mini Cooper S è la versione sportiva delle due disponibili.

INDICE
Mini Cooper S: Come si presenta
Come va
Il prezzo della Mini Cooper S
Possibile alternative
A chi si rivolge
Punti di forza
Punti di debolezza

La Mini Cooper S è una delle poche piccole sportive rimaste sul mercato.

La gamma, un tempo ricca di motorizzazioni (alcune molto fiacche: si partiva da appena 75 Cv) ora prevede solo due versioni:

  • Mini Cooper C con motore 1.5 3 cilindri turbo da 156 Cv e sistema mild-hybrid;
  • Mini Cooper S con motore 2.0 4 cilindri turbo da 204 Cv.

Entrambe a trazione anteriore e con un cambio automatico doppia frizione a 7 marce di serie marchiato Getrag, ed entrambe brillanti: 225 km/h e 7,7 secondi per lo “0-100” per l’ibrida, e 242 km/h e 6,6 secondi per la Cooper S.

Va da sé che il posizionamento della Mini Cooper, nonostante le dimensioni da utilitaria (è lunga 3,88 metri e larga 1,74), sia molto alto, anche in termini di prezzo, con una base di partenza di 28.900 euro.

La Mini è tutta nuova, sia quando la si guarda dall’esterno sia quando si entra nel magnifico abitacolo. Eppure il telaio è lo stesso di prima, quello della terza generazione lanciata ben 11 anni fa.  Tornando all’estetica, sono i fari posteriori a dare un taglio col modello precedente, tutto il resto è una reinterpretazione degli stilemi del passato.

Gli interni sono pervasi da un forte minimalismo: tutto è incentrato nel bellissimo display tondo a Oled, dalla grafica entusiasmante. Peccato che non sia così semplice da usare, e che per raggiungere certe funzioni se debba smanettare fin troppo. Anche la connessione al telefono per sfruttare Apple CarPlay e Android Auto non avviene sempre in automatico.

I tre allestimenti determinano lo stile esterno. È possibile scegliere la versione ibrida con l’aspetto sportivo o, al contrario, la Cooper S con un allestimento sobrio (che può essere Essential, Classic o Favoured) se siete amanti delle sleepers (o Q cars, come dicono gli inglesi), ovvero di quelle auto ad alte prestazioni ma dall’aspetto innocuo. Attenzione, però, alla dotazione: se si pretendono i paddle al volante, e sulla Cooper S è lecito desiderarli, bisogna scegliere l’allestimento John Cooper Works.

L’abitacolo ridotto al minimo e il piccolo parabrezza poco inclinato fanno sentire a casa qualunque cliente affezionato del marchio. Lo stesso vale per la levetta sulla console centrale per mettere in moto la vettura, ripresa dalla prima Mini del ’59. 

Il volante con la razza inferiore in tessuto è bellissimo, e la sensazione di qualità è molto alta, anche se questo estremo minimalismo, piacevole alla vista, non rende tutto semplice. In primis  il togliere l’avviso di superamento del limite velocità, per il quale servono ben 5 passaggi.

Il 4 cilindri emette un bel sound, e l’abbondanza di coppia ai bassi regimi fa sì che la guida risulti sempre piacevole, che si tratti di scattare nel traffico o effettuare un sorpasso: la Mini Cooper S guadagna velocità senza sforzo, e si muove agile tra le curve. 

Il tutto risulta fantastico, a meno che non vogliate un comportamento da piccola sportiva come quello della prima Mini Cooper S, che era talmente rigida da evocare sensazioni da go-kart (e su questo Mini ha costruito la sua campagna di marketing), ed era anche molto più aggressiva ogni volta che si premeva l’acceleratore.

La Mini Cooper S di oggi ha più il sapore di una piccola gran turismo. 

Il motore è corposo e l’agilità non manca, ma tutto è più ovattato, il comfort è superiore (seppure l’assetto sia talvolta un po’ troppo rigido), e l’allungo del 4 cilindri turbo un po’ deludente. 

Anche il cambio a doppia frizione non è dei più reattivi nell’uso sequenziale. Intendiamoci, è un’auto dalla forte personalità e dal grande piacere di guida, ma ora è una buona daily car  e non la più adatta per i track day o le “sparate” della domenica sulla vostra strada preferita come lo era, invece, la primissima Cooper S.

Il listino prezzi va da 31.900 euro per la Mini Cooper S Essential ai 39.960 euro per la Mini Cooper S John Cooper Works, a cui si può aggiungere il pacchetto XL da 6.740 euro per avere una dotazione full-optional. La potenza è la stessa, cambiano la dotazione e la caratterizzazione estetica.

Il mondo delle compatte sportive è purtroppo ridotto ai minimi termini, e le rivali sono quasi tutte estinte. Tra le poche ci sono la Polo GTi da 207 Cv, in listino a 33.550 euro, e l’Audi A1 40 TFSI con lo stesso motore della Polo GTi e prezzi da 35.550 euro.

A chi cerca un’auto con stile, buone prestazioni, bella da guidare e con un livello di comfort tale da essere usata quotidianamente, purché le strade percorse abbiano un asfalto liscio.

  • Stile
  • Interni molto curati
  • Infotainment con schermo Oled
  • Piacere di guida

  • Il prezzo sale rapidamente scegliendo allestimenti alti e optional
  • Paddle al volante solo sulla John Cooper Works
  • Infotainment poco intuitivo
Autore: Michele Neri

Scheda tecnica
MINI Cooper 3 porte 2.0 S John Cooper Works

Prestazioni

0-100 6.6 s
Velocità 242 km/h

Consumi

Consumo combinato 15.6 km/l
Consumo extraurbano n.d.
Consumo urbano n.d.
Co2 143 g/km

Motore

Alimentazione benzina
Tipo di motore combustione
Cilindrata 1998 cm3
KW / Cavalli 150 kW / 204 CV
Cilindri 4
Coppia max 300 Nm @ 1450 RPM

Trasmissione

Trazione anteriore
Cambio automatico
Numero marce 7

Dimensioni

lunghezza 387,6 cm
Larghezza 174,4 cm
Altezza 143,2 cm
Peso a vuoto 1285 kg
Passo 249,5 cm
Porte 3
Posti 4
Serbatoio 44 l
Bagagliaio 210 / 800 l

Prezzo

prezzo 39.960 €