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Audi A1 Sportback 30 TSFI S tronic S line Edition: utilitaria di nome, non di fatto

03-Mag-2019  
  • Audi A1 Sportback 30 TSFI S tronic S line Edition
  • Audi A1 Sportback 30 TSFI S tronic S line Edition posteriore
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Speciale Alfa Romeo Quadrifoglio

Il livello di qualità della seconda generazione di Audi A1 è talmente alto che fa una certa impressione inserirla nella categoria delle utilitarie. Le dimensioni sono compatte, ma certi dettagli sono da fare invidia ad auto del segmento superiore. Il prezzo, ovviamente, non è popolare.

COME SI PRESENTA

Nell’allestimento S line Edition, in questo rosso abbinato ai cerchi in lega bianchi da 18 pollici, l’Audi A1 mi ricorda la vecchia gloria dei rally nel Gruppo B degli anni Ottanta, l’Audi Sport Quattro. Senza dubbio è vistosa, ma non la trovo affatto volgare. Anzi, per me è spettacolare, e tenete conto che sono allergico al tuning

Anche i quattro anelli e le scritte nere danno un sapore racing alla piccola di Ingolstadt. Comunque, allestimento e colori a parte, penso che la nuova Audi A1 appartenga a un altro pianeta rispetto alla generazione precedente. Ha più appeal, un design più equilibrato, proporzioni migliori. Insomma, è più bella. E finalmente non viene più proposta l’inutile versione a 3 porte.

Gli interni lasciano a bocca aperta. Ok, quest’Audi A1 Sportback 30 TSFI S tronic S line Edition si paga cara, e come tutte le tedesche non si presenta al meglio nella versione d’ingresso. Ma mettete mano al portafogli e avrete un’auto lunga 4 metri e 3 centimetri fatta meglio di molte altre del segmento C.

La plancia è il solito capolavoro made in Ingolstadt: pulita, morbida al tatto, ergonomica e con pulsanti dalla consistenza perfetta. 

E poi ci sono i due schermi, quello della strumentazione digitale - nel nostro caso con Virtual Cockpit opzionale - da 10,25 pollici e quello del sistema multimediale Mmi Plus da 10,1 pollici - anche in questo caso opzionale, perché di serie ne misura 8,8 - orientato verso il guidatore, entrambi mutuati dai modelli più grandi. Non mancano due prese USB, di cui una USB-C, e la ricarica wireless per lo smartphone. Anche il volante, per finire, è molto bello alla vista e piacevole da impugnare. Nessun difetto, dunque?

A essere pignoli, delle plastiche non all’altezza con tutto il resto dell’abitacolo si notano sul tunnel centrale e sul rivestimento delle portiere. Non sono sviste, ne sono certo, ma zone dell’abitacolo poco in vista dove è stato scelto di risparmiare per mantenere i costi sotto un certo livello. Lo spazio, invece, non è affatto male, e il bagagliaio da 335 litri è tra i migliori della categoria.

COME VA

Non guardate le dimensioni, tantomeno la cilindrata del motore: mettersi al volante dell’Audi A1 30 TSFI S tronic S Edition regala una sensazione premium.

Mi riferisco all’insonorizzazione acustica, alla risposta del motore, alla velocità e all’intelligenza del cambio automatico, per continuare con la qualità del sistema multimediale.

Il look sportivo e la scritta sul portellone “30 TFSI” potrebbero trarre in inganno: sotto il cofano non c’è un motore di grande cilindrata (qualcuno mi ha addirittura chiesto se fosse un 3.0 litri), ma il noto TFSI 1.0 3 cilindri nella variante più potente da 116 CV e 200 Nm. Con 203 km/h di velocità massima e uno 0-100 coperto in 9,3 secondi, le prestazioni sono brillanti ma non certo da compatta sportiva. Gli amanti del genere verranno comunque accontentati con la prossima S1.

Quello che stupisce, più dei dati, è la linearità dell’erogazione, l’assenza di turbolag (il segreto sta nella turbina piccola, dunque con poca inerzia) e la logica del doppia frizione S tronic a 7 marce, lo stesso che sulle auto marchiate Volkswagen prende il nome di DSG: in breve, capisce al volo qual è la marcia giusta al momento giusto. Nella modalità “Efficiency”, poi, ne snocciola una dietro l’altra a regimi molto bassi; in quella “Dynamic”, al contrario, tiene il motore sempre pronto. E a proposito di efficienza, i consumi sono sempre bassi: in media si percorrono 16 km/l, con punte di 20 sulle statali e un minimo di 13 km/l in città.

L’aspetto più interessante, però, è costituito dagli ammortizzatori a controllo elettronico, discretamente soffici nelle modalità di guida tranquille e più rigidi in quella Dynamic. Così si viaggia bene sul pavé cittadino e ci si diverte tra le curve delle strade extraurbane, dove ho apprezzato lo sterzo preciso, le doti del telaio MQB-A0 e la modalità sequenziale del cambio automatico. Tenendo sempre conto che, in puro stile Audi, l’A1 è un’auto soprattutto comoda, stabile e rassicurante piuttosto che emozionante. 

IL PREZZO DELL’AUDI A1 30 TSFI S TRONIC S DESIGN EDITION

L’Audi A1 30 TSFI parte da 22.500 euro nell’allestimento base con cambio manuale e raggiunge i 28.300 euro in quello S line Edition con cambio automatico S tronic. La dotazione è un po’ tirchia nonostante si tratti della top di gamma, come consuetudine teutonica: si pagano a parte, tra le altre cose, il cruise control, i sensori di parcheggio, la telecamera posteriore, l’Audi Drive Select, l’Audi Virtual Cockpit e i fari a LED.

POSSIBILI ALTERNATIVE

Inutile citare le concorrenti del segmento B: l’Audi A1 è l’unica di categoria premium. BMW, Mercedes, Volvo, Jaguar e altri marchi blasonati non sono presenti in questo segmento.

A CHI SI RIVOLGE

A un giovane con un budget cospicuo, o a un adulto che desidera un’auto piccola ma curata e personalizzabile con un livello di equipaggiamento da ammiraglia. Naturalmente se non ci si cura del cartellino del prezzo finale. Il 3 cilindri turbo assicura prestazioni tali da renderla adatta anche ai lunghi viaggi autostradali con poco rumore nell’abitacolo. Più souplesse, fluidità e prestazioni con l’1.5 TSFI, il 4 cilindri turbo da 150 CV.

PUNTI DI FORZA

  • L’abitacolo è ben fatto e accogliente
  • È tecnologicamente al top: sistemi di assistenti alla guida, connessione, grafica del navigatore
  • Il cambio S tronic è rapido e “intelligente”

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Il prezzo è elevato, e la dotazione da integrare
  • Il tunnel centrale e il pannello delle portiere sono sottotono rispetto al resto dell’abitacolo
Autore: Michele Neri