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Nuova Dacia Bigster: l’abbiamo vista dal vivo

10-Ott-2024  
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Speciale Alfa Romeo Quadrifoglio

Si chiama Bigster ed è la grande novità che Dacia presenta al Salone dell’Auto di Parigi (14/20 ottobre 2024). Grande in tutti i sensi, a partire dalle dimensioni (Lunghezza: 4,57 m; Altezza: 1,71 m; Larghezza: 1,81 m; Passo; 2,7 m; Volume vano bagagli: fino a 667 L VDA con cappelliera in posizione e configurazione 5 posti), dallo spazio dell’abitacolo (da sempre un valore aggiunto Dacia) e dalle ambizioni. Concentrarsi nel segmento C, dove la concorrenza è molto agguerrita, è una mossa coraggiosa: Dacia, però, forte del suo rapporto qualità/prezzo, non guarda in faccia a nessuno e, soprattutto, non teme concorrenti. La vettura, che arriverà nelle concessionarie italiane nel primo semestre 2025,  sarà disponibile nelle versioni ICE (a meno di 25.000 euro) e Hybrid (a meno di 30.000 euro). E con tutto ciò che offre (dall’estetica alla gamma propulsori, dall’abitabilità al comfort di guida e di viaggio), sembrano prezzi davvero interessanti.

Avendola solamente vista dal vivo in una presentazione pre-salone, della nuova Bigster non possiamo raccontarvi come va’ ma possiamo raccontarvi come si presenta.

Qualche premessa

Partiamo con lo scrivere che 1 vettura Dacia venduta su 4 è a GPL. Logico, quindi, aspettarsi anche per la nuova Bigster una versione con questo tipo di alimentazione che, per l’occasione, viene presentata con una grandissima novità: l’abbinamento con la tecnologia mild hybrid. Dacia, facendo parte del Gruppo Renault, usufruisce della sua tecnologia ibrida che, dal 2020 ad oggi, ha venduto più di 650 mila auto E-Tech, fra 12 modelli nuovi Renault e 3 modelli Dacia (Spring Electric, Jokker Hybrid e Duster Hybrid). Con Bigster debutta anche il nuovo quattro cilindri 1,8 litri pronto per l’omologazione Euro 7.

Com’è dal vivo

La nuova Bigster è davvero bella e siamo convinti che nel mercato italiano “spaccherà”. Lo stile, come dichiarato dagli uomini Dacia, “punta all’essenziale, al concreto, ma non dimentica quel tocco “cool” che rientra nei valori del brand e nelle aspettative dei clienti del segmento C-SUV”.

Guardando gli elementi grafici riportati sul frontale e sulle porte anteriori, ma anche al posteriore, sopra la targa, si ha la sensazione che Dacia si sia definitivamente scrollata di dosso il concetto di “low cost” tanto utilizzato qualche anno fa quando Renault acquistò il brand rumeno per rilanciarlo. Insomma, adesso le Dacia sono diventate anche belle, e la nuova Bigster ne è l’esempio più lampante.

Le piastre inferiori dei paraurti anteriori e posteriori sono tinte all’origine e, pertanto, più sostenibili (minor impiego di vernici) e resistenti (gli eventuali graffi si notano meno). Le protezioni, che avvolgono tutta la carrozzeria su fiancate, passaruota e parte inferiore dei paraurti, sono realizzate in Starkle. In un’ottica di sostenibilità, Dacia si avvale di questo materiale, creato dai suoi ingegneri e parzialmente derivato dal riciclo, allo stato grezzo e non verniciato (vedi sotto per maggiori informazioni).

Gli interni

La parola d’ordine è “essenziale”. Gli obiettivi, raggiunti, sono: spazio, ergonomia e comfort. Va detto tuttavia che il design è molto più moderno e curato di quanto ci si aspetti.
L’accesso sulla nuova Bigster è facilitato dalla chiave Keyless Entry e dal portellone ad azionamento elettrico. La plancia verticale e rialzata incrementa lo spazio a disposizione dei passeggeri dei sedili anteriori. Per ragioni di concretezza ed efficienza, tutte le informazioni relative alla guida sono riunite sul quadro strumenti digitale da 7’’ o 10’’ (a seconda degli allestimenti), mentre quelle che riguardano il sistema multimediale compaiono sul touchscreen centrale da 10,1’’ (di serie su tutte le versioni di Bigster). I due schermi sono collegati da un’elegante linea verde che contribuisce a fonderli visivamente sulla plancia.

A seconda delle versioni, il nuovo Bigster offre tre tipi di consolle centrale per i sedili anteriori: bassa, media o, per la prima volta su Dacia, rialzata con tanto di bracciolo (con vano refrigerato), caricabatterie a induzione e ampio vano portaoggetti. I clienti apprezzeranno sicuramente la comodità dei sedili, i molti vani porta-oggetti (ben distribuiti in tutta la vettura) e l’abitabilità impreziosita dall’enorme spazio a disposizione per tutti i passeggeri. Ottimo il volume del bagagliaio che arriva fino a 667 litri VDA al di sotto della cappelliera, qualità fondamentale per i viaggi in famiglia.

Motorizzazioni

Avendo in casa la motorizzazione Hybrid 155, ecco che Renault ha giustamente deciso di metterla a disposizione dell’ultima arrivata in casa Dacia. Si tratta del motore benzina 4 cilindri da 107 CV, due motori elettrici (un motore da 50 CV e uno starter/generatore ad alta tensione), batteria da 1,4 kWh (230 V) e cambio automatico elettrificato.

La motorizzazione HYBRID 155, che completa l’offerta HYBRID 140 di cui sono dotati i nuovi Duster e Jogger, offre più potenza (+15 cv), più coppia (170 Nm per il solo motore a combustione, ossia + 20 Nm) e maggiore capacità di traino (+ 250 kg, circa 1 tonnellata complessiva). Anche l’efficienza è stata migliorata con emissioni e consumi ridotti del 6%, soprattutto grazie alla gestione ottimizzata del regime motore.
È prevista anche la motorizzazione TCe 140 che abbina un motore benzina turbo 3 cilindri da 1,2 litri di nuova generazione ed adotta il ciclo Miller (rendimento ottimizzato e meno perdite di pompaggio) coadiuvato da un sistema mild-hybrid da 48 V e cambio manuale a 6 rapporti.

Il GPL Mild Hybrid

La grande novità, tuttavia, è rappresentata dalla motorizzazione ECO-G 140 abbinata al sistema mild-hybrid da 48 V. Quest’ultimo assiste il motore turbo 3 cilindri da 1,2 litri – indipendentemente dal fatto che vada a benzina o GPL – in fase di avviamento e accelerazione, ottimizzando il piacere di guida e l’efficienza. La frenata rigenerativa permette di ricaricare la batteria di 0,8 kWh in modo assolutamente impercettibile per il conducente.

Quando usa il GPL, il Bigster ECO-G 140 emette in media il 10% di CO2 in meno rispetto ai motori benzina non ibridi equivalenti. Vanta fino a 1.450 km di autonomia complessiva grazie ai due serbatoi che hanno una capacità complessiva di 99 litri di carburante (50 litri di benzina e 49 litri di GPL). La cosa interessante è che, essendo installato sotto il pianale del bagagliaio, il serbatoio GPL non compromette assolutamente il volume di carico. Il passaggio da un carburante all’altro avviene in modo rapido e impercettibile attraverso il commutatore perfettamente integrato nella plancia.

Autore: Ferdinando Sarno