Nuova Mazda CX-5 2026: abbiamo visto il nuovo modello

19-Ott-2025  

Vista in anteprima europea a luglio, è la volta dell’unveiling italiano della nuova Mazda CX-5.

La terza generazione della SUV giapponese, che nel 2011 ha portato all’esordio le tecnologie Skyactive corredate dal Kodo Desing, presenta molte novità ma rimane fedele al concetto globale che ne ha decretato finora il successo, rendendola, se possibile, ancor più riconoscibile di prima.

La riconoscibilità è molto importante per la Casa giapponese che, in Italia in particolare ma in generale in tutt’Europa, può vantare una clientela tra le più fedeli al marchio del mercato automobilistico. Caratteristica che accomuna Mazda a pochi altri costruttori giapponesi.

Mazda CX-5 2026: crescono le dimensioni

Gli incrementi collocano la nuova Mazda CX-5 sul confine più alto del segmento C (posto che i segmenti abbiano ancora un senso) avvicinandosi agli ingombri della CX-60: con 115 millimetri in più il passo diventa di 2,82 metri, stessa crescita della lunghezza che sale a 4,7 metri, 15 millimetri in più per la larghezza che sale a 1,86 metri, e il doppio per l’altezza (+30 millimetri) per un totale di 1,7 metri.

Per concludere la carrellata dei numeri, anche la capacità del bagagliaio aumenta di 61 litri e sale a quota 583.

Abitabilità first

Con il supporto di questi numeri, anche a vettura ferma, ci rendiamo conto che i benefici maggiori riguardano l’abitabilità: anche dietro c’è tanto spazio per le gambe e anche in altezza (può comodamente sedersi un giocatore di pallavolo, oggi più in auge di quelli di basket).

Curiosamente però le proporzioni complessive, le linee più essenziali con riflessi luminosi sulle fiancate che ben si raccordano ai parafanghi posteriore un po’ più muscolosi, non mettono in mostra la crescita, quasi la nascondono.

Passa al lettering

La vista anteriore mette in evidenza la “Signature Wing”, quella sorta di “sorriso entusiasta” che racchiude la calandra raccordando i sottili e tecnologici proiettori anteriori, elemento che rende subito perfettamente riconoscibile non solo la firma Mazda, ma proprio l’identità stessa della CX-5.

Dietro anche le luci si fanno più affusolate ma la differenza maggiore riguarda il marchio sul portellone, che passa dal logo al lettering esteso “MAZDA”, riprodotto anche all’interno sul volante.

Nuovo infotainment: finalmente touch

Passiamo agli interni. Per gli amanti della capacità Mazda di offrire soluzioni fuori dal coro, potrebbe lasciare delusi l’abbandono del caratteristico “Commander Control”, quella rotella multifunzione sul tunnel centrale con la quale si naviga tra i menù e si comanda tutto l’infotainment.

Niente paura: l’interfaccia si evolve come le dimensioni dello schermo, ora meno lungo e basso ma più rettangolare, con diagonali di 12,9 e 15,6 pollici (a seconda dell’allestimento). Il grande display ora diventa anche touch, ma l’interfaccia si avvale dei comandi a linguaggio naturale di Google, sistema che permette di ordinare a voce ciò che si vuole senza distrazioni e, soprattutto, senza togliere le mani dal volante.

Feedback perfetto

A proposito di volante: nel primo contatto abbiamo apprezzato particolarmente la sensazione tattile trasmessa dai tasti presenti sulle razze del volante. Oltre al riscontro sulle dita, un confortante “clack” acustico fa comprendere perfettamente il recepimento del comando da parte della vettura.

Oggi che i volanti multifunzione sono diventati una prassi, e purtroppo ogni costruttore usa la sua logica senza quella uniformità che renderebbe più naturale l’impiego, avere la giusta percezione, il feedback perfetto, è fondamentale per ridurre al minino le distrazioni a vantaggio della sicurezza.

I motori? Controcorrente

Non è una novità la filosofia Mazda, in contro corrente rispetto alla corsa al “downsizing” delle cilindrate corredate dalla sovralimentazione turbo. L’unità sotto il cofano è un “coppioso” benzina quattro cilindri in linea aspirato da 2,5 litri.

Per la guida di tutti i giorni è molto più utili avere coppia ai bassi regimi che non potenza agli alti, con questo principio il motore e-Skyactiv G 2.5 eroga 141 CV e 238 Nm, coadiuvato dalla tecnologia Mazda M Hybrid a 24 Volt e al sistema brake-by-wire.

La coppia ai bassi regimi non rende solo migliore la guida di tutti i giorni, ma consente anche di contenere i consumi. Questi risultati derivano dall’elevato rapporto di compressione, dal sistema di disattivazione dei cilindri, dal collettore di scarico 4-2-1 e dalla precisione costruttiva che permette di ridurre al minimo gli attriti.

Prezzi di listino e allestimenti 

La matrice del listino si compone di quattro versioni a due ruote motrici e tre con la trazione integrale meccanica.

Quattro gli allestimenti: Prime-Line, solo 2WD da 35.900 euro, Centre-Line 2WD 39.850, 4WD 42.150; Exclusive-Line 2WD 41.950, 4WD 44.250. Al top della gamma la versione Homura: 2WD 45.150 euro, 4WD 47.450. Il tetto panoramico è optional a 1.500 euro solo per i due allestimenti più ricchi.

Al lancio, con preordini fino alla fine dell’anno, prezzi (scontati) a partire da 32.900 euro con agevolazioni e finanziamenti differenziati tra clienti fidelizzati e nuovi. Le prime consegne alle concessionarie sono previste per il prossimo gennaio.

Autore: Roberto Tagliabue