DS7 Crossback PureTech 180, la SUV francese premium

02-Gen-2020  

La DS7 Crossback è la prima auto da quando DS si è staccata da Citroën. Un brand con chiare intenzioni premium, nato per offrire un’alternativa di pari livello alle note tedesche, ma dal sapore tutto francese. La sua forte personalità, tra l’altro, non si manifesta solo nel design, ma anche nell’esperienza di guida e nella scelta dei materiali per l’elegante abitacolo.

COME SI PRESENTA

Le forme scultoree della DS7 Crossback si sposano con dettagli chic e raffinati, come le numerose rifiniture cromate  - presenti se si sborsa un extra per uno degli eleganti pacchetti “Opera” -, e i gruppi ottici anteriori composti da tre elementi ciascuno, che sembrano diamanti e roteano su se stessi ogni volta che dalla chiave si preme il tasto per l’apertura delle portiere dando vita a uno scenografico spettacolo di luci. Non meno d’effetto i fari posteriori dalla trama romboidale, ottenuta con una lavorazione laser.

La silhouette è slanciata, con una linea di cintura che si alza verso la coda, il padiglione leggermente spiovente e il lunotto un po’ inclinato. Quasi da SUV coupé.

L’abitacolo è molto raffinato, a tratti opulento. Anche qui non mancano i colpi di scena: premendo il bottone start si palesa l’orologio B.R.M R180 rotativo. Si possono scegliere rivestimenti in Alcantara oppure in pelle goffrata e pieno fiore, e toccando la plancia si sentirà la piacevole sensazione dei polpastrelli che affondano nella pelle Nappa. Tutto molto chic, non c’è dubbio, ma la rotella del volume coperta di brillanti cade nel kitsch.

Passando al sistema multimediale, il grande schermo al centro della plancia è scenografico e regala un’ottima visione del navigatore GPS, ma passare da un menù all’altro non è così comodo. Per capirci, non c’è una tastiera a pianoforte come sulla cugina diversa Peugeot 3008, bensì dei tasti capacitivi poco pratici.

Con una lunghezza di 4,57 metri, una larghezza di 1,90 metri e un’altezza di 1,62 metri, la DS7 Crossback ha dimensioni sensibilmente superiori a quelle di una SUV del segmento D. Inoltre coccola i passeggeri posteriori con il climatizzatore tri-zona e possiede un bagagliaio con portellone automatico e una capienza di 555 litri.

COME VA

I sedili anteriori riscaldati e ventilati con funzione massaggio sono delle vere poltrone da salotto dove passare il proprio tempo. E questa è solo la ciliegina sulla torta di questa SUV che fa dell’eleganza e del comfort il suo biglietto da visita: merito dell’arredamento accogliente e dell’ottima insonorizzazione; ma a fare la differenza sono le sospensioni predittive Active Scan che leggono in anticipo le imperfezioni della strada e si regolano di conseguenza.

Così si ha l’impressione di essere sul tappeto di Aladino, senza per questo essere al volante di un’auto molliccia e dondolante tra le curve quando l’asfalto è buono. Il modo in cui digerisce dossi, binari del tram e asfalto rovinato ha dell’incredibile.

Quest’aspetto la rende un’auto desiderabile non solo sulle strade extraurbane e in autostrada, dove promette lunghi viaggi in first class, ma anche in città, complici lo sterzo leggero, la dolcezza del cambio automatico e, sorpresa, un raggio di sterzata tutto sommato raccolto. Il telaio EMP2 è lo stesso della cugina Peugeot 3008, diversa nello stile e anche nel carattere, più sportiveggiante rispetto alla più molleggiata DS7 Crossback. Non manca, comunque, la possibilità di variarne il carattere attraverso l'elegante selettore Drive Mode in alluminio. 

Del motore non abbiamo ancora parlato, e su questo esemplare c’è una soluzione alternativa al classico diesel: l’1.6 4 cilindri turbo benzina da 180 CV. Un propulsore silenzioso e brillante, ma non certo sportivo. I 250 Nm di coppia massima non reggono il confronto con i 400 Nm del motore diesel, ma sono sull’attenti già a 1.650 giri, dunque la regolarità d’erogazione è ineccepibile e ben si sposa con il cambio automatico EAT8, dolce, rapido, ma con paddle fissati al piantone dello sterzo poco ergonomici e realizzati con plastica sottotono rispetto al resto dell’abitacolo. 

Manca dunque la corposità ai medi regimi del diesel, ma in termini di pure prestazioni è questa versione a benzina a uscirne meglio. Tradotto in numeri, la DS7 Crossback PureTech 180 raggiunge i 220 km/h e stacca il cronometro del classico 0-100 in 8,9 secondi, contro i 218 km/h e 9,4 secondi della DS7 Crossback BueHDi 180. Alla voce consumi il ruolo, ovviamente, si ribalta, con medie dichiarate di rispettivamente 19,4 e 20,4 km/l. Nell’uso misto tra città, statali e autostrada ho percorso in media dai 12 ai 14 km/l.

QUANTO COSTA

La DS 7 Crossback PureTech 180 Automatica è disponibile nei due allestimenti Business e Grand Chic rispettivamente a 39.200 e 41.800 euro, 1.850 euro in meno rispetto alla versione diesel di pari potenza. Qui trovate il listino completo della DS7 Crossback e la possibilità di configurare con gli optional il modello selezionato.

POSSIBILI ALTERNATIVE

La DS7 Crossback potrebbe essere un’alternativa al trittico tedesco Audi Q3, BMW X3 e Mercedes GLC, ma anche a Volvo XC40, Land Rover Discovery Sport e Alfa Romeo Stelvio.

A CHI SI RIVOLGE

A chi cerca una SUV media fuori dal coro, curata nelle finiture ed estremamente confortevole. Lo stile non lascia indifferenti: piace o non piace. Il motore a benzina, invece, è azzeccato per un uso prevalentemente urbano e se non si supera la soglia dei 20 mila chilometri all’anno, specie se non si affrontano lunghi percorsi.

PUNTI DI FORZA

  • Le finiture sono di livello e le personalizzazioni non mancano
  • Il comfort è molto alto, anche sulle sconnessioni
  • Ha stile e stupisce con effetti speciali

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Sull’1.6 PureTech si sente il gap in termini di coppia massima rispetto al diesel
  • I paddle del cambio automatico ancorati al piantone sono scomodi
  • Il passaggio da un menù all’altro sullo schermo touch non è dei più comodi
Autore: Michele Neri