Škoda, un nuovo laboratorio per i crash test

23-Mar-2020  

Da cosa è determinato l’alto livello di sicurezza delle vetture Škoda? La Casa boema può contare su un nuovo centro per i crash test, a pochi chilometri dal quartier generale di Mladá Boleslav. Il nuovo laboratorio riesce a simulare qualsiasi tipo di incidente.

A PROVA DEI REQUISITI EURO NCAP

Škoda ha recentemente inaugurato un avveniristico laboratorio a Úhelnice, all'interno del Polygon Test Centre. Qui i progettisti riescono a testare gli effetti di qualsiasi tipo di incidente, rispettando i requisiti del protocollo Euro NCAP (European New Car Assessment Programme). In particolare sono studiati gli effetti sulle auto elettriche, a cui è stata dedicata un'area specifica.

PUNTO DI RIFERIMENTO PER TUTTO IL GRUPPO VOLKSWAGEN

La struttura è dotata di sistemi di illuminazione di ultima generazione a LED e di nuove telecamere che permettono di registrare immagini in alta definizione e di gestire l'energia in maniera efficiente. Non solo le Škoda subiscono incidenti volontari all’interno del laboratorio. Viene infatti verificata la sicurezza passiva anche di altri veicoli del Gruppo Volkswagen.

PARTICOLARE ATTENZIONE aI VEICOLI ELETTRICI

Così Christian Strube, Membro del Consiglio di Amministrazione Škoda con responsabilità per lo Sviluppo Tecnico: “Il nostro nuovo crash lab ci permette di simulare i potenziali incidenti in maniera ancora più completa e realistica: è un requisito tecnico fondamentale per rendere le nostre auto ancora più sicure”. Il centro aumenterà la sua capacità operativa nei prossimi anni, il che porterà il marchio della Repubblica Ceca ad essere centrale da questo punto di vista all’interno del gruppo tedesco.

PIÙ DI 180 METRI PER I CRASH TEST

Il laboratorio di Úhelnice è grande più del doppio rispetto alla precedente struttura. La zona dedicata ai crash test è lunga oltre 180 metri. Il cuore del nuovo centro è un sistema di guida elettrico, capace di accelerare 2 veicoli con massa totale massima di 3,5 tonnellate, fino alla velocità di 65 km/h. Oppure può essere spinto a 120 km/h un veicolo della stessa massa, per tutta la lunghezza del percorso.

LE STRUMENTAZIONI PER SIMULARE GLI IMPATTI

Tra le dotazioni del laboratorio c’è la slitta per il test ‘Flying Floor’, in grado di accelerare l'auto a cui viene attaccata per effettuare il crash test dell'impatto laterale con il palo. Altre strumentazioni sono il simulatore statico di ribaltamento, le barriere per l'impatto frontale disassato, una barriera-veicolo per l'impatto posteriore e un'altra per quello tra auto e auto. Tutte queste tecnologie sono conformi ai requisiti del nuovo protocollo Euro NCAP. Un muro dotato di sensori di carico raccoglie i dati sulle forze che si sprigionano nell'impatto, mentre in una zona separata c'è l'equipaggiamento necessario per mettere in sicurezza i veicoli elettrici. Qui si monitorano, per esempio, la reazione delle batterie danneggiate durante un incidente.

I FINTI PASSEGGERI

Per osservare le reazioni delle persone a bordo sono a disposizione 9 manichini ‘adulti’ e 4 ‘bambini’. I finti passeggeri vengono posizionati in auto con l’aiuto di un dispositivo ottico, che utilizza la fotogrammetria statica per controllare la correttezza della seduta. 20 telecamere statiche e 30 telecamere ad alta velocità registrano nell’abitacolo i risultati dei crash test. Per ottenere un'immagine ottimale viene utilizzato un impianto d’illuminazione a LED da 100.000 lux.

Autore: Francesco Bagini