Volkswagen Polo GTi e Up! GTi, primo contatto con le due piccole sportive

05-Giu-2018  
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DS 4

La Volkswagen Golf GTi è un’istituzione nel segmento delle compatte sportive. Ma la Casa di Wolfsburg ha appena sfornato due novità con il logo GTi: la nuova generazione di Volkswagen Polo, più potente e più matura di prima, e la piccola Up!, per la prima volta in una versione con più di 100 CV di potenza. Le abbiamo provate nell’infinito susseguirsi di curve della splendida Costiera Amalfitana.

POLO GTI

La Volkswagen Polo è un’auto matura. Talmente matura che non si allontana troppo dalla Golf in termini di qualità percepita. L’abitacolo è pressoché impeccabile se teniamo conto che stiamo parlando di un’auto che appartiene al segmento B, quello delle utilitarie; e nella versione GTi appare al suo meglio sia all’esterno, per il suo essere sportiva senza eccessi di machismo, sia all’interno, dove i sedili tartan con trama scozzese e il volante sportivo fanno il paio con una plancia assemblata in modo ineccepibile e con il raffinato schermo touch da 8 pollici del sistema multimediale.

Ma una GTi si compra anche per quello non si vede. Sulla nuova Polo GTi il “vecchio” 1.8 lascia il posto a un nuovo 2.0 TSI 4 cilindri turbo, abbinato di serie al cambio automatico DSG. La potenza passa da 192 a 200 CV, la coppia massima da 250 a 320 Nm. E infatti le prestazioni sono più succose, con una velocità massima che si avvicina ai 240 km/h e un tempo impiegato per lo 0-100 di 6,7 secondi.

Come la sorella maggiore, anche la Volkswagen Polo GTi si presenta come una piccola gran turismo. Non è affilata e scorbutica come alcune concorrenti, talvolta tanto eccitanti quanto scomode e rumorose.

No, lo stile di Wolfsburg è diverso: mischia il divertimento alla versatilità che, nell’uso quotidiano, non guasta.

Lo sterzo, ad esempio, è morbido, seppure non troppo comunicativo. L’assetto è tutt’altro che spacca ossa, e il sound è piacevole ma piuttosto sommesso. Riguardo alla musica che esce dagli scarichi, almeno nella modalità “Sport”, si sarebbe potuto osare un po’ di più. 

Dal canto suo, in modo regolare e mai rabbioso, la piccola GTi acquista velocità con una bella progressione ogni volta che si affonda il pedale del gas, e il cambio DSG sa accontentare sia chi vuole smanettare con i paddle al volante - dove risponde in tempi esemplari -, sia chi preferisce lasciare la leva in Drive. Il telaio MQBA0, poi, è garanzia di agilità e tenuta di strada, e il differenziale elettronico XDS consente di scaricare la potenza fuori dai tornanti senza fumosi quanto inefficaci pattinamenti delle ruote anteriori.

Non c’è dubbio, la Polo GTi, disponibile solo con carrozzeria a 5 porte (la sesta generazione non è prevista nella variante con carrozzeria a 3 porte) e col cambio automatico DSG, è una vera piccola gran turismo. Chi ama le hot hatch dure e pure, magari col cambio manuale e un differenziale meccanico, guardi altrove. Il suo prezzo parte da 25.650 euro.

UP! GTI

Dopo sette anni dal debutto, Volkswagen propone per la prima volta una versione GTi della Up!. Che, a ben guardare, non si allontana dai valori di peso, potenza e dimensioni della prima Volkswagen Golf GTi del 1976, che di cavalli ne aveva 110. Il motore della Up! GTi resta lo stesso 1.0 3 cilindri turbo della Up! TSI, ma con 26 CV di potenza aggiuntiva, per un totale di 116 CV, e un look all’altezza del logo GTi ben visibile sulla griglia anteriore e sul portellone. 

Le appendici aerodinamiche, i vetri oscurati e i cerchi in lega le danno un’aria sbarazzina senza farle perdere quell’aspetto pulito e minimalista che la contraddistingue. Gli interni non potevano che sfoggiare i sedili con motivo tartan, un vero cult per tutti i modelli GTi, ai quali vengono abbinati un bel volante “cicciotto” tagliato in basso con impunture a vista - bello da vedere e da impugnare -, una plancia con giochi di colore nero e rosso, e il pomello del cambio con i numeri delle marce di colore rosso e il logo GTi al centro.

Detto questo, sono impaziente  di vedere come se la cava questa citycar arrabbiata tra le curve della Costiera Amalfitana. Sarà all’altezza delle sorelle maggiori? Chiariamolo subito: la Volkswagen Up! GTi non è una lama affilata. L’assetto è leggermente più rigido rispetto alle versioni “normali”, ma resta gentile anche sulle strade irregolari; un vantaggio nell’uso cittadino. Lo stesso vale per il carattere del millino turbo, elastico e non certo emozionante nell’erogazione e nel sound, ma comunque grintoso quanto basta. 

Le prestazioni, in fin dei conti, non sono affatto male: la Up! GTi accelera da 0 a 100 in 8,8 secondi e si ferma poco prima dei 200 km/h. Ma soprattutto sulle strade strette e tortuose tra Amalfi e Positano, luogo incantato della prova, l’ho trovata spassosa.

Con la seconda marcia inserita si esce dai tornanti con le gomme che cercano grip, e si arriva alla curva successiva in men che non si dica con il 3 cilindri che frulla a più non posso. Il suo punto forte è senza dubbio l’inerzia ridotta, forte di un peso di poco superiore ai mille chili.

La Up! GTi non è un’auto da track day (non si possono nemmeno disinserire i controlli elettronici) ma ti strappa un sorriso ogni volta che ti metti al volante. E non ti fa sentire uno stupido quando passi su dossi, rotaie del tram e strade tutt’altro che perfette. In pratica, ti mette di buon umore senza chiederti grandi sacrifici. A parte quello (non esagerato, vista la dotazione di serie) richiesto al portafogli: si parte da 17.400 euro per la 3 porte e da 17.900 per la 5 porte.

Autore: Michele Neri