Volkswagen ID.3, il test drive della nuova elettrica tedesca

02-Nov-2020  
  • Volkswagen ID.3 1st Edition immagine anteriore
  • Volkswagen ID.3 1st Edition posteriore
  • Volkswagen ID.3 1st Edition foto
  • Volkswagen ID.3 1st Edition cerchi
  • Volkswagen ID.3 1st Edition fari posteriori
  • Volkswagen ID.3 1st Edition anteriore
  • Volkswagen ID.3 1st Edition profilo
  • Volkswagen ID.3 1st Edition immagine
  • Volkswagen ID.3 1st Edition interni
  • Volkswagen ID.3 1st Edition abitacolo
  • Volkswagen ID.3 1st Edition strumentazione
  • Volkswagen ID.3 1st Edition tunnel centrale
  • Volkswagen ID.3 1st Edition pulsanti al volante
  • Volkswagen ID.3 1st Edition sedili posteriore
DS 4

Quando l’ho vista nel 2016 al Salone di Parigi sotto forma di concept car mi sembrava una cosa lontana, tanto era futuristica. Ma qualche giorno fa, guardando lo spot in TV, mi sono reso conto che quel futuro è adesso. E non solo perché la Volkswagen ID.3 è elettrica: è la prima nata sul pianale dedicato alle vetture elettriche del Gruppo Volkswagen - in quel di Wolfsburg l’hanno battezzato Meb - e il suo design mi ricorda quello dei prototipi, con la pulizia delle linee e la semplicità tipici del marchio.

LA VOLKSWAGEN ID.3 IN BREVE

Di auto elettriche ce ne sono parecchie in listino: la Volkswsagen ID.3 non è certo una rivoluzione. Eppure con il suo debutto è come se fosse cambiato qualcosa, almeno nella mia testa. Negli anni Settanta la Golf ha rivoluzionato il segmento delle compatte, presentando una hatchback a 5 porte: un segmento che nel tempo ha sostituito, almeno nell’Europa centrale, le classiche berline a 3 volumi di medie dimensioni. 

La ID.3 sarà in grado di avere la stessa influenza? Il mercato dell’elettrico è difficile: i prezzi sono alti, non tutti possono ricaricare la batteria ogni volta che serve, e i lunghi viaggi richiedono una certa organizzazione per non restare in mezzo alla strada. Ma il futuro della mobilità sarà elettrico, non vi sono dubbi.

A proposito di Golf, la Volkswagen ID.3 appartiene allo stesso segmento. Ha dimensioni simili: è lunga 4,26 metri, appena 2 centimetri in meno dell’iconica sorella; è un po’ più alta per ospitare la batteria sotto il pianale, e ancora più spaziosa (il passo è più lungo appena 3 centimetri in meno della Passat), con un abitacolo luminoso e arioso.
Già, sulla ID.3 si respira progresso sotto ogni aspetto, estetico e tecnologico.

Fuori esprime razionalità con un pizzico di estro (grandi cerchi da 18 fino a 20 pollici, spoiler posteriore) e proiezione verso il futuro; dentro colpisce per il minimalismo, la razionalità, e anche in questo caso l’estro.

Non manca qualche dettaglio al risparmio: la parte inferiore della plancia è realizzata con plastiche rigide, non all’altezza degli altri dettagli dell’abitacolo. Il bagagliaio è simile a quello della Golf, e ha una soglia d’accesso piuttosto alta.

Gli schermi sono i protagonisti della plancia, uno da 5,3 pollici per la strumentazione e l’altro, quello centrale da 10 pollici, da cui si comandano le funzioni della vettura. I pulsanti sono tutti a sfioramento, e quelli sul volante danno un feedback tattile. Non manca l’head-up display, che stupisce con la realtà aumentata. La ID.3 è connessa alla rete, ed è in grado di dialogare con altre vetture attraverso Car2X.

TEST DRIVE: LE IMPRESSIONI DELLA VOLKSWAGEN ELETTRICA

I pedali con il simbolo “play” e “pause” non li avevo mai visti, e mi colpiscono come il resto dell’auto. C’è una sorta di linguaggio stilistico specifico per la Volkswagen ID.3, semplice e allo stesso tempo personale, che mi ricorda l’azienda di elettronica di Cupertino. 

E semplice è anche guidarla: non c’è il cambio, la visibilità è ottima, e fa manovra in spazi molto ridotti grazie al raggio di sterzata contenuto in 10,2 metri: meglio della Polo, per intenderci. 

Il motore elettrico da 204 CV e 310 Nm promette molto, e basta muoversi per accorgersi che quel che promette mantiene: l’accelerazione con piede destro flat è notevole, con un tempo di 7,3 secondi per l’accelerazione 0-100 km/h. La velocità massima, invece, è limitata a 160 km/h per preservare la carica della batteria: un classico per le auto elettriche, la cui autonomia scende rapidamente alle velocità autostradali e, al contrario di quelle con il motore termico, hanno un’autonomia superiore nell’uso in città.

Il comfort è il grande plus di quest’auto elettrica, per la quasi assenza di rumore, la buona taratura delle sospensioni, e l’intuitività dei comandi: c’è una rotella per la marcia avanti e per quella indietro, e non ci sono nemmeno i paddle per variare l’intensità della frenata rigenerativa, che può essere impostata in due modalità, una in cui l’auto scorre sfruttando l’energia cinetica, e l’altra, utile per la guida urbana, in cui il freno-motore (e quindi il recupero dell’energia) è più intenso.

Il comportamento dinamico è ineccepibile: nonostante il motore e la trazione siano posteriori, la ID.3 è un’auto composta ed estremamente amichevole in tutte le situazioni. Il passo lungo è garanzia di stabilità, e i controllo della trazione così come l’ESP, chiamati in causa quando si esagera, intervengono in modo discreto, quasi impercettibile.

L’autonomia nel ciclo WLTP sembra veritiera, a un primo test. In base alla taglia della batteria da 45, 58 e 77 kWh, si possono percorrere rispettivamente 330, 426 e 549 km. Ovviamente tutto dipende dal percorso (più km in città  e meno in autostrada), dallo stile di guida, e dalle condizioni climatiche. 

I tempi di ricarica, infine, variano dal tipo di rete. Da quella domestica, con un contratto da 6 kW, servono 2 ore per recuperare 100 km d’autonomia, mentre bastano 15 minuti da una colonnina da 50 kW. Sempre in 15 minuti da una colonnina da 125 kW (solo per la batteria da 77 kWh) si raggiungono 250 km di autonomia (e 420 km in 30 minuti).

VERDETTO

La Volkswagen ID.3 è una delle prime auto elettriche del segmento C sul listino. Il suo stile proiettato verso il futuro è unico e semplice da apprezzare, così come l’esperienza di guida e la grande quantità di tecnologia. Alcune componenti dell’abitacolo sarebbero potute essere più curate e una rotella per regolare volume sarebbe stata più immediata rispetto ai pulsanti a sfioramento; in compenso l’arredo di design, l’ampia superficie vetrata, il passo lungo e l’altezza da terra superiore a quella di una classica berlina ne fanno un gran bel posto dove stare.

Le prestazioni da sportiva, con i suoi 204 CV di potenza, si accompagnano a un comfort di livello. L’autonomia è notevole nella variante con batteria intermedia da 58 kW: i 426 km consentono, in media, di usare l’auto una settimana in città senza doverla collegare alla spina, e di programmare viaggi fuori porta senza troppi pensieri.

IL PREZZO DELLA ID.3 1ST EDITION

La nota dolente delle elettriche è il prezzo di listino: per la Volkswagen ID.3 1st Edition da 204 CV di potenza con batteria da 58 kWh, il range varia da 38.900 a 48.200 euro in base all’allestimento; costa 48.900 euro, invece, l’allestimento base della ID.3 con batteria da 77 kWh.
Nel 2021 arriverà la versione d’ingresso con potenza inferiore e batteria da 45 kWh al prezzo di circa 30.000 euro. La versione giusta, insomma, per l’uso cittadino.

Per la ricarica a casa è disponibile come optional la Wallbox ID. Charger al prezzo di circa 400 euro.

Autore: Michele Neri