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Renault Mégane E-Tech plug-in hybrid RS Line, la prova su strada

04-Mar-2022  
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Speciale Alfa Romeo Quadrifoglio

La Renault Mégane E-Tech plug-in hybrid da 160 Cv è la versione “alla spina” della berlina compatta francese, capace di viaggiare per 50 km in modalità 100% elettrica. In questo allestimento R.S. Line sfoggia un look sportivo, ma nella sostanza è una virtuosa dei consumi.

Come si presenta

Aggressiva, nella veste sportiva R.S. Line, che senza dubbio le dona. Ed è anche un trend di questo segmento, a giudicare dalla quantità di BMW Serie 1 vestite “M Sport” e di Mercedes Classe A “vestite AMG” che circolano sulle nostre strade: quasi la totalità, a prescindere dalla motorizzazione.

Gli interni sono confortevoli, curati, e con qualche dettaglio sportivo come le impunture a vista che impreziosiscono l’abitacolo. Lo spazio per i passeggeri posteriori è abbondante finché ci si sposta in quattro, mentre il quinto passeggero è un po’ sacrificato

Sotto il cofano della Mégane ibrida plug-in si trova un motore a benzina 1.6 4 cilindri aspirato da 100 Cv, abbinato a un motore elettrico da 67 Cv e 250 Nm alimentato da una batteria agli ioni di litio da 9,8 kWh e da uno starter elettrico da 37 Cv con triplice funzione di motorino d’avviamento, sincronizzatore tra motore e cambio, e generatore. La potenza complessiva è di 160 cv.

La trasmissione è diversa da quelle automatiche che si vedono sulle concorrenti: non è con convertitore di coppia, né doppia frizione né CVT. Si chiama Multi-mode, non ha frizione né sincronizzatori, e sfrutta la tecnologia della Formula1. Ha 4 rapporti per la trazione termica e una serie di ingranaggi quando la trazione è elettrica o mista, per un totale di 15 combinazioni.

Come va

Non essendoci una frizione il powertrain ibrido con la trasmissione Multi-mode prevede la partenza in elettrico. E non importa se la batteria che alimenta l’unità elettrica è scarica: ci pensa il 4 cilindri termico ad alimentarla.

L’abbondante coppia di 205 Nm del motore elettrico assicura partenze scattanti. Se la batteria è carica si possono raggiungere i 135 km/h di velocità e, in base al ciclo WLTP, si percorrono 65 km in città e 50 nel ciclo misto senza consumare nemmeno un centilitro di verde. La percorrenza media dichiarata è di 83 km/l, sempre con la batteria carica. Quando si scarica i consumi aumentano attestandosi ai livelli di un’auto full-hybrid, anche se con qualche chilo in più sulle spalle: la percorrenza media va dai 15 ai 18 km/l.

La Mégane ibrida plug-in, dunque, non è una di quelle auto che con la batteria scarica diventano troppo assetate, ma se sfruttate la presa domestica ogni volta che serve renderà al meglio. Il tempo di ricarica va dalle 3 alle 5 ore, e, con un assorbimento massimo di 3,7 kW, una colonnina di ricarica veloce non fa una grande differenza in termini di risparmio di tempo.

In termini di piacere di guida la berlina compatta francese regala delle belle soddisfazioni: è stabile, precisa, e anche confortevole. Il cambio non offre sempre una risposta omogenea e rapida alla pressione dell’acceleratore quanto un classico convertitore o un doppia frizione, ma non è nemmeno soggetto all’effetto scooter del CVT. Le prestazioni, in termini di numeri, parlano di 183 km/h di velocità massima e 9,8 secondi per il classico “0-100”.

Il prezzo della Mégane ibrida plug-in

Come per tutte le ibride “alla spina”, il conto è salato (ma calmierato dagli ecobonus, quando presenti): 37.250 euro per la business e 40.000 euro per la R.S. Line.

Le alternative

La Peugeot 308 Hybrid da 181 o 225 Cv (rispettivamente 36.750 e 41.450 euro), l’Opel Astra Hybrid da 181 Cv (35.300 euro), e le potenti Volkswagen Golf GTE (45.200 euro) e Seat Leon 1.4 E-Hybrid, entrambe da 245 Cv (36.700 euro). Passando al segmento premium ci sono anche l’Audi A3 plug-in da 204 Cv (41.450 euro) e la Mercedes Classe A plug-in Hybrid da 218 Cv (45.050 euro).

A chi si rivolge

È la versione ideale per chi usa soprattutto l’auto in città, sfruttando la carica della batteria e le agevolazioni riservate alle auto a basso impatto ambientale. Che, com’è noto, variano in base alle varie amministrazioni comunali. I globtrotter da autostrada, invece, dovrebbero guardare al diesel.

Punti di forza

  • Consumi: è davvero efficiente, anche a batteria scarica
  • È scattante alle basse velocità
  • Comfort e piacere di guida

Punti di debolezza

  • Il cambio causa ritardi nella risposta all’acceleratore
  • La batteria comporta un aggravio di 200 kg
  • Prezzo elevato, che però si abbassa con gli incentivi
Autore: Michele Neri