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Nuova BMW X6: la nostra prova su strada della 30d da 265 Cv

30-Gen-2020  
  • Nuova BMW X6 frontale movimento
  • Nuova BMW X6 tre quarti posteriore movimento
  • Nuova BMW X6 interni
  • Nuova BMW X6 griglia illuminata
  • Nuova BMW X6 profilo movimento
Speciale Alfa Romeo Quadrifoglio

La BMW X6 ha il merito di aver aperto una nuova nicchia di mercato. Quando uscì il primo modello, dodici anni fa, quasi nessuno sentiva il bisogno di una grossa fuoristrada con la coda corta: ora la SUV coupé (SAV o SAC, per gli amanti degli acronimi) è una trend che coinvolto i brand di auto più prestigiosi al mondo, Porsche e Aston Martin included.
E così la terza generazione di BMW X6 arriva rinvigorita, rinnovata e rinfrescata sotto ogni punto di vista. Più spaziosa, più ricca, più sicura e anche più capace nel fuoristrada. Ma soprattutto, più bella da guidare.

X6 alla terza

La nuova BMW X6, prima di tutto, appare più cattiva e acquattata a terra. In parte è dovuto alla sua crescita: più lunga di 2,6 cm, più larga di 1,5 cm (arriva a 2 metri) e appena più bassa (di 6 mm), ma anche il design più muscoloso e il posteriore “tagliato” in orizzontale la rendono visivamente più schiacciata a terra. Soprattutto al posteriore, dove i gruppi ottici a LED sottili rendono la coda ancora più slanciata.

Il doppio rene anteriore invece ha raggiunto una metratura quadrata di un monolocale, tanto è ampio e sfacciato. Per passare ancora più inosservati ora è possibile averlo anche retroilluminato, sia quando si accende e si spegne l’auto, sia in marcia. Che sia questo l’inizio di un nuovo trend?

Oltre ai gruppi ottici Matrix LED, inoltre, si posso avere anche i fari Laserlight LED BMW che illuminano fino a mezzo chilometro di distanza, davvero impressionanti nella guida notturna.

Ma spostiamoci dagli artifizi estetici ai dettagli pratici: lo spazio. Il passo è cresciuto di 4 cm (297 cm totali) e con esso la comodità per chi di siede dietro. Il tetto spiovente toglie qualche centimetro per la testa, ma bisogna essere ben più alti della media per trovarla scomoda. Il bagagliaio perde invece 70 litri rispetto alla sorella BMW X5 (con cui condivide quasi tutto), ma con una capacità di 580 litri (1530 con sedili abbattuti) non c’è certo da lamentarsi.

Oltre ad avere le sospensioni dinamiche attive (Dynamic Dumper) di serie - con differenziale autobloccante elettronico al posteriore -, sulla nuova X6 si possono aggiungere anche due ulteriori “upgrade” per le sospensioni: un più sportivo e dinamico e uno più votato all’off-road. Il primo (Adaptive M Professional) aggiunge una taratura più rigida delle sospensioni con controllo attivo del rollio e l’asse posteriore sterzante, il secondo prevede invece sospensioni pneumatiche a due assi che consentono un’escursione di 4 cm (si in alto che in basso) e aggiunge altre modalità specifiche per il fuoristrada (sabbia, rocce, neve e sterrato).

Interni e effetti speciali

Gli interni della nuova BMW X6 sono un tripudio di materiali pregiati e impunture, ma mantengono comunque una certa sobrietà. Mi piacciono i tasti numerici che permettono di richiamare e personalizzare delle pagine del sistema multimediale: uniscono il design classico BMW alla tecnologia moderna. La posizione di guida è perfetta, come su (quasi) ogni BMW, ma la strada la si vede parecchio dall’alto. E poi ci sono i due schermi da 12,3 pollici, uno per la strumentazione e uno per l’infotainment, dalla grafica molto personale e che godono di una buon livello di personalizzazione.

Sulla X6, però, il lusso fa un ulteriore upgrade, proponendo optional davvero sorprendenti, come i due schermi posteriori da 10 pollici, il porta-bevande riscaldabile e refrigerabile, il sistema di profumazione ambientale con ben otto fragranze, l’ambient light molto curato con un’infinità di colori tra cui scegliere e lo stereo premium Bower&Wilkins.
Grazie alla connessione dati, poi, il software dell’auto si può aggiornare da remoto, anche quello del motore.

Tra curve e nevischio

Ma veniamo al punto focale: la guida. La X6 30d che sto guidando è la entry level, ma il suo 3,0 litri sei cilindri in linea da 265 Cv e ben 620 Nm di coppia sembra tutto tranne che il motore d’accesso. La spinta è corposa, immediata, lo scatto da 0 a 100 km/h avviene in appena 6,5 secondi, e il suono del sei cilindri, seppure diesel, è dolce e soffuso. Il cambio ZF a otto rapporti lo conosciamo bene, ed è difficile muovergli qualche critica quanto si tratta di fluidità o di rapidità, anche in modalità manuale.

Tra i tornanti innevati che portano da Livigno a Bormio, la X6 si muove con una leggerezza sconvolgente, facendovi giocare come se steste guidando un’auto di due taglie più piccola. Lo sterzo è leggero ma velocissimo fin dai primi angoli, e anche piuttosto omogeneo - nonostante la demoltiplicazione variabile.

Ma il meglio viene quando disinserite i controlli e giocate con il gas. Il sistema di trazione integrale xDrive è stato aggiornato e ora risulta più rapido ed efficiente: in condizioni normali invia più coppia all’asse posteriore (fino al 100%) per rendere la guida più sportiva, e non è un’operazione di marketing per fare colpo sui clienti. In uscita di curva, con il nevischio, basta affondare con decisione sul gas per provocare un sovrasterzo di potenza, così semplice da controllare da farvi sentire dei piloti ufficiali del WRC.

È incredibile che una SUV da 2,2 tonnellate vi permetta di fare questo, anche perché dubito che il cliente medio vada in giro per località innevate a driftare, ma il fatto che BMW si preoccupi ancora di queste cose mi conforta.

Il modello che sto guidando è equipaggiato con il pacchetto offroad con sospensioni ad aria (che hanno un’escursione totale di ben 8 cm) che esclude quindi l’asse posteriore sterzante e il sistema di anti-rollio attivo, ma non sembra affatto un’auto impacciata o morbida. Naturalmente l’enorme quantità di settaggi - sia per il motore che per le sospensioni - può trasformare l’auto a piacimento, da dura e agile a morbida e paciosa, ma la sensazione è sempre quella di indossare una comoda tuta da ginnastica.

Prezzi e motorizzazioni

Oltre alla motorizzazione 30d da 265 Cv ci sono anche il super-diesel 3,0 litri quadriturbo M50d da 400 Cv e 760 di coppia, il benzina sei cilindri da 340 Cv della 40i, e il potentissimo V8 4,4 litri da  530 Cv.

Il prezzo di partenza della BMW X6 30d è di 80.700 euro, che diventano 105.000 per la M50d e 107.000 per la M50i V8. La dotazione di serie è buona, ma il bello della X6 è la personalizzazione, e se si vogliono i “gadget” bisogna arricchirla; il prezzo di conseguenza lievita parecchio.

Autore: Francesco Neri