Fiat 127, la storia

09-Lug-2019  
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  • Fiat 127 Diesel
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DS 4

La Fiat 127 è stata una delle automobili più significative degli anni '70: nel 1972 ha conquistato il prestigioso riconoscimento di Auto dell'Anno (prima piccola di sempre a riuscirci) e per cinque anni – dal 1973 al 1978 – è stata persino la vettura più venduta in Europa.

Oggi non se ne vedono più molte in giro – colpa soprattutto degli incentivi alla rottamazione degli anni '90 che hanno portato alla demolizione di molti esemplari – e la sua fama è stata leggermente offuscata da un'erede ancora più rivoluzionaria: la Uno. Scopriamo insieme la storia della Fiat 127: la “mamma” di tutte le piccole moderne della Casa torinese.

Fiat 127: la storia

Il progetto della Fiat 127 prende forma alla fine degli anni '60 quando il marchio piemontese decide di realizzare una piccola per sostituire l'obsoleta 850. La base tecnica viene completamente rivoluzionata rispetto al passato: trazione anteriore anziché posteriore, motore davanti e non più dietro e sospensioni a quattro ruote indipendenti.

Per il design ci si rivolge al giovane Pio Manzù, che perde la vita a soli 30 anni in un incidente stradale il 26 maggio 1969 mentre sta andando a Torino a presentare alla dirigenza Fiat il modello in scala 1:1 della vettura.

Nasce la Fiat 127

La Fiat 127 viene ufficialmente svelata nell'aprile 1971: meccanica simile a quella della 128 presentata due anni prima e un motore 903 da 47 CV derivato da quello della 850 Sport e abbinato a un cambio manuale a quattro marce.

La piccola torinese impiega pochissimo tempo a conquistare il pubblico: merito del design originale (specialmente nella zona posteriore), del grande spazio interno in rapporto agli ingombri esterni (solo 3,60 metri di lunghezza), del comportamento stradale coinvolgente, delle prestazioni vivaci (140 km/h di velocità massima) e dei consumi non eccessivi (14,5 km/l).

Due i difetti principali: l'assenza della quinta marcia – che incide negativamente sul comfort acustico alle alte velocità – e la carrozzeria soggetta a ruggine (problema che si manifesta principalmente nelle località fredde a causa anche del sale sparso sulle strade).

Un successo

Nel 1972 – anno in cui viene presentata al Salone di Ginevra la variante a tre porte con portellone e sedile posteriore ribaltabile - la Fiat 127 conquista la critica diventando la prima piccola Auto dell'Anno della storia. Bisognerà attendere altri 12 anni (e l'erede Uno) per vedere un'altra vettura del segmento B sul gradino più alto del podio di questo premio.

L'anno seguente è la volta della definitiva consacrazione da parte del pubblico con il primo posto nella classifica delle auto più vendute in Europa, un primato che resiste fino al 1978.

Arriva la Special

Nel maggio 1974 viene prodotto il milionesimo esemplare della Fiat 127 e al Salone di Parigi viene lanciata la versione più curata Special. Fuori spiccano la calandra con elementi rettangolari, i paraurti rinforzati con guarnizione in gomma (che aumentano la lunghezza a 3,64 metri) e le modanature in acciaio con inserto gommato sulle fiancate mentre dentro spiccano i rivestimenti più pregiati, il volante e la plancia ridisegnati e una dotazione di serie più ricca che comprende, tra le altre cose, accendisigari, lavacristallo elettrico, tergicristallo a intermittenza, termometro acqua, ventilatore a due velocità e fanale di retromarcia.

Il 1976 è l'anno nel quale le modifiche apportate al motore per rispettare le normative antiinquinamento incidono negativamente sulle prestazioni (45 CV e velocità massima scesa a 135 km/h) e sui consumi.

1977 – La seconda serie

La seconda serie della Fiat 127 – che in realtà non è altro che un restyling – vede la luce nel 1977: modifiche estetiche che riguardano il frontale, la coda, il taglio del finestrino posteriore e gli interni e – per quanto riguarda la tecnica – un nuovo motore 1.050 di origine brasiliana da 50 CV e un cambio con rapporti più lunghi che migliorano i consumi e riducono la rumorosità penalizzando però le prestazioni.

Tre gli allestimenti: lo spartano L (che non ha neanche le luci di retromarcia), il C (che offre paraurti più grossi interamente in plastica) e la CL (paraurti con una zona superiore verniciata in argento, vetri posteriori apribili a compasso e sedili reclinabili).

Tocca alla Sport

La Fiat 127 Sport debutta nel 1978: motore 1.050 portato a 70 CV (rapporto di compressione passato da 9,3:1 a 9,8:1, nuova distribuzione, valvole maggiorate, condotti ridisegnati e caburatore doppio corpo), freni più potenti, barra stabilizzatrice anteriore più rigida, canali ruote allargati e rapporto al ponte accorciato.

160 km/h di velocità massima e un design rinnovato: mascherina ridisegnata, inedito stemma Fiat tondo, paracolpi rivisto, spoiler anteriore e posteriore, sedili anteriori con poggiatesta integrati e posteriori sdoppiati.

La Top e la Rustica

Il 1979 è l'anno di esordio di due versioni speciali della Fiat 127: la Top e la Rustica.

La Fiat 127 Top – basata sulla 1.050 da 50 CV e disponibile in due sole tinte metallizzate (blu con tetto apribile in tela e bronzo) – si distingue dalle versioni “normali” per le strisce gommate paracolpi sulla fiancata, per i cristalli atermici di serie, per le nuove ruote e per gli pneumatici da 135.

La Fiat 127 Rustica è invece una variante della 147 prodotta in Brasile che strizza l'occhio al mondo dei fuoristrada. Scocca più robusta, motore 1.050 da 50 CV, rapporti di trasmissione più corti, sospensioni e freni ottimizzati per l'impiego su strade sconnesse e vernice solo beige. L'allestimento – curato nientepopodimeno che dalla Lamborghini – prevede: calandra rivista, paracolpi tubolari, reti parasassi per i fanali e serbatoio maggiorato (38 litri).

cinque porte e station wagon

Nel 1980 arriva finalmente la Fiat 127 a cinque porte, derivata dalla versione a quattro porte costruita fino a quel momento dalla Seat. Nello stesso anno vede la luce la station wagon Panorama: derivata dalla 147 brasiliana, lunga 3,92 metri e disponibile esclusivamente a tre porte, monta il motore 1.050 da 50 CV e presenta modifiche meccaniche alle sospensioni, al radiatore, al cambio, al rapporto finale, ai freni e al serbatoio.

La Diesel

La Fiat 127 Diesel viene presentata nel 1981: derivata dalla 147 brasiliana e lunga 3,75 metri, monta un motore 1.3 a gasolio da 45 CV (un propulsore che viene introdotto anche sulla Panorama) e presenta un frontale diverso e pneumatici maggiorati. Cambiano anche gli allestimenti: Special, Super e Sport.

La terza serie

Il secondo restyling della Fiat 127 – noto anche come terza serie – viene svelato nel novembre 1981: design completamente rivisto e cambiamenti tecnici al carburatore, alla frizione e al cambio (disponibile finalmente anche con cinque marce). Due allestimenti – Special e Super – più la Sport con un nuovo propulsore 1.3 da 75 CV.

Nel 1982 la variante Diesel beneficia di alcune modifiche agli interni, al motore, alla trasmissione e ai freni e l'anno seguente – in concomitanza con il lancio dell'erede Uno – arrivano aggiornamenti per le versioni Panorama e Diesel: mascherina con nuovo logo a barre inclinate, fari più grandi, lunotto più ampio per la berlina e (per quanto riguarda gli interni) rivisitazioni di plancia, volante e sedili. Calano inoltre i consumi grazie agli interventi sul motore e l'impianto di scarico, alla frizione di diametro maggiore e alla quinta marcia di serie. Senza dimenticare la scatola dello sterzo rivista.

Gli ultimi anni

Nonostante la presenza in listino della Uno la Fiat 127 continua a essere prodotta e venduta in Italia fino al 1987.

Autore: Marco Coletto