Roma guarda al futuro partendo da uno dei suoi quartieri più trafficati. Tra Marconi e Magliana sta per arrivare un esperimento urbano che unisce tecnologia e sostenibilità: l’asfalto mangia-smog.
Si tratta di un manto stradale speciale, additivato con biossido di titanio, una sostanza capace di abbattere parte degli inquinanti prodotti dal traffico grazie a un processo chiamato fotocatalisi.
In pratica, mentre le auto continuano a emettere ossidi di azoto nell’aria, la strada stessa li “digerisce”, trasformandoli in sali innocui. Non è magia, ma chimica applicata all’ambiente urbano: il biossido di titanio reagisce con la luce naturale e funziona come un filtro urbano permanente, che lavora giorno e notte per restituire alla città un’aria un po’ più respirabile.
L’esperimento partirà in via Pietro Blaserna (quartiere Marconi) e in via Città di Prato (zona Magliana), dove il nuovo conglomerato innovativo sostituirà l’asfalto tradizionale. Oltre a ridurre l’inquinamento, questo materiale promette di essere più resistente, duraturo e autopulente: le particelle di smog che si depositano vengono decomposte e lavate via dalla pioggia, impedendo allo sporco di accumularsi.
Non è una prima assoluta: soluzioni simili sono già state testate in altre città europee e in alcune aree di Milano, ma per Roma il progetto ha un valore simbolico forte. In una metropoli dove il traffico resta una delle principali fonti di inquinamento, portare la sperimentazione proprio in un quadrante come quello tra Marconi e Magliana – dove i livelli di smog superano regolarmente le soglie raccomandate dall’OMS – è un segnale concreto di cambiamento.
Secondo le stime, un chilometro di asfalto mangia-smog può abbattere una quantità di ossidi di azoto pari a quella emessa da circa cento auto in un anno.
Un piccolo passo, certo. Ma come ricordano i promotori del progetto, “ogni innovazione urbana comincia da un esperimento, e ogni esperimento può diventare un modello per l’intera città”.
L’AFVS - Associazione Familiari Vittime della Strada Ets ha accolto positivamente la notizia: ogni misura che contribuisce a rendere le nostre città più sane e vivibili va sostenuta. L’augurio è che sempre più amministrazioni seguano questa strada, investendo in soluzioni che proteggano non solo chi guida, ma anche chi cammina, pedala e respira la stessa aria.
Roma Sud, insomma, potrebbe presto diventare il laboratorio a cielo aperto del futuro sostenibile della Capitale.