Normativa Euro 7: l'importanza dei pneumatici per inquinare meno

22-Set-2025  

L’Unione Europea ha posto la mobilità sostenibile tra le sue priorità. Con l’adozione del regolamento Euro 7 nell’aprile 2024 è stato introdotto, per la prima volta, un limite alle emissioni di particelle generate dall’usura degli pneumatici, misura sostenuta con convinzione da Michelin.

La normativa controllerà le emissioni di tutti i pneumatici venduti sul mercato europeo: quelli che supereranno i limiti non potranno più essere commercializzati.

L’obiettivo è duplice: ridurre l’impatto ambientale e valorizzare i produttori che investono in innovazione e qualità.

Ogni anno il trasporto su strada in Europa produce circa 500 mila tonnellate di particelle da usura. Non tutti gli pneumatici però hanno lo stesso impatto: scelte progettuali, materiali e architettura possono determinare variazioni fino a quattro volte tra un modello e l’altro.

Il ruolo decisivo del metodo di test

L’efficacia della normativa dipende dalla solidità del metodo di misurazione. Al momento sono in discussione due approcci:

  • Test su strada in condizioni reali
    Misura le emissioni in grammi per chilometro e per tonnellata di carico. È considerato affidabile, rappresentativo e trasparente, frutto di sei anni di sviluppo condiviso con l’industria e le autorità europee. È stato adottato anche dall’ADAC, che ne conferma la coerenza con i risultati dei produttori.

  • Test in laboratorio su tamburo
    Ancora incompleto, si basa su parametri parzialmente definiti e facilmente manipolabili. Secondo uno studio ADAC del giugno 2025 non è ancora pronto per un’applicazione normativa.

Le differenze tra i due metodi sono rilevanti: nel 28% dei casi lo stesso pneumatico fornisce risultati opposti. Un modello vietato con il test su strada (indice 1,42) potrebbe risultare conforme in laboratorio (0,83). Adottare da subito solo quest’ultimo significherebbe correre rischi economici (potrebbe favorire pneumatici a basso costo e poco innovativi) e ambientali (potrebbe ridurre l’efficacia stessa della normativa).

Per Michelin la via più sicura è applicare subito i test su strada continuando però la ricerca sui metodi di laboratorio, che in futuro potranno integrare la regolamentazione se tecnicamente maturi.

Michelin: 20 anni di innovazione contro l’abrasione

Uno studio ADAC del giugno 2025, condotto su 160 modelli, ha rilevato che gli pneumatici Michelin emettono in media il 26% in meno di particelle rispetto a quattro concorrenti premium, confermando risultati simili già registrati nel 2022.

Dal 2005 l’azienda ha investito massicciamente in ricerca e sviluppo, puntando su materiali avanzati e progettazioni mirate a ottimizzare l’uso delle risorse. Tra il 2015 e il 2020 ha ridotto le emissioni di usura del 5%, evitando l’immissione di 100.000 tonnellate di particelle.

In questo scenario, Michelin sarà pronta a rispettare i requisiti Euro 7 già nel 2028 con i nuovi prodotti e dal 2030 su tutta la gamma auto.

“L’Europa deve saper sostenere la propria industria senza rinunciare agli obiettivi ambientali. Le decisioni sul metodo di prova degli pneumatici nell’ambito di Euro 7 sono emblematiche: scegliere innovazione e rigore a favore dell’ambiente, o accettare compromessi che indeboliscono lo standard e penalizzano i produttori responsabili”, ha dichiarato Florent Menegaux, Presidente del Gruppo Michelin.

Autore: Michele Neri