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Hyundai Ioniq 6: salotto mobile da 600 km di autonomia

24-Set-2022  
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Speciale Alfa Romeo Quadrifoglio

Hyundai non ama costruire auto tutte identiche tra loro (il cosiddetto family feeling che tanto viene usato di questi tempi), e la Hyundai Ioniq 6 ne è la conferma. La nuova berlina elettrica della casa coreana si mostra con linee morbide e affusolate ispirate dai concept e ai veicoli degli anni ’30 e ’40, lontane da quelle squadrate e anni ’80 di Ioniq 5. Gli elementi in comune ci sono in realtà - come la piattaforma, la tecnologia e le motorizzazioni - ma la Ioniq 6 porta con sé alcune novità.

Spaziosa ed efficiente

I tre punti focali di questa berlina (un po’ coupé) sono lo spazio a bordo, l’efficienza aerodinamica e la sostenibilità dei materiali, in gran parte riciclati o riciclabili. La piattaforma è la E-GMP condivisa con Ioniq 5 e Kia EV6, ma rispetto alla “cinque” l’auto è più bassa e più lunga per un totale di 4.9 metri e 1,5,  con un passo di 295 cm. Il peso di 1800 kg (con la taglia della batteria più piccola) è ridotto per un’auto elettrica di queste dimensioni, ed è stato ottenuto utilizzando materiali leggeri (il cofano anteriore è in alluminio) e ottimizzazione dei componenti. L’aerodinamica dell’auto è stata curata in modo maniacale, e lo si nota da piccoli dettagli sparsi per tutta la superficie della carrozzeria, dal frontale basso, dai passaruota molto sottili e dallo spoiler posteriore che elimina i vortici d’aria al posteriore. Questo ha permesso di ottenere un Cx di appena 0,21.

Salotto ecosostenibile

L’abitacolo della Ioniq 6 ricorda quello della Ioniq 5 per approccio: più che un’auto sembra un salotto con volante, con spazi enormi per le gambe e vani portaoggetti intelligenti sostenuti da un design minimale e raffinato. L’aura fantascientifica si percepisce chiaramente, amplificata dai dalle telecamere che sostituiscono gli specchietti retrovisori (a richiesta), dai quattro puntini luminosi sul volante (che segnano stato della batteria e altre info sulla trazione) e dall’illuminazione curata e personalizzabile a piacimento.

Anche i materiali sono all’avanguardia, sia alla vista che al tatto: in base all’allestimento, possiamo trovare sedili in pelle trattata ecologicamente o in tessuto PET riciclato, pelle trattata ecologicamente TPO per il cruscotto oppure tessuto bio PET per l’headliner. Anche la vernice è bio, derivata da oli vegetali, mentre la moquette è in tessuto derivato dal riciclo delle reti da pesca.

La plancia ospita un panello full-touch da 12 pollici dedicato all’infotainment e uno (sempre da 12”)  per la strumentazione digitale.

L’auto è sempre connessa alla rete, permette gli aggiornamenti over the air e aiuta il navigatore a pianificare il percorso migliore per includere una stazione di ricarica lungo il tragitto. Apple Carplay e Android auto funzionano wireless e il Bluetooth consente di associare due dispositivi contemporaneamente, uno per le telefonate e uno per lo streaming della musica.

Batteria, autonomia e trazione

La Ioniq 6 ricalca le taglie di batteria e le potenze della Ioniq 5, ma l’autonomia è maggiore. La batteria con taglia “grande” da 77,4 kWh può essere abbinata alla trazione posteriore (RWD) con un singolo motore o integrale (AWD) con due motori. per la prima volta, sulla versione a trazione integrale, si può scegliere se utilizzare l’auto con due ruote motrici (per aumentare l’autonomia), usare le quattro ruote motrici oppure, con la funzione AWD auto, lasciare scegliere all’auto a seconda delle circostanze del terreno e del grip.

La più potente AWD a doppio motore eroga 325 Cv e 605 Nm di coppia, scatta da 0 km/h a 100 km/h in 5,1 secondi e ha un’autonomia che va da 519 km  545 km.

La versione 2WD con batteria da 77,4 kWh e 228 Cv supera i 600 km di autonomia, più che soddisfacente per viaggiare senza ansia da ricarica.

La entry level con batteria da 53 kWh e due ruote motrici invece ha 151 Cv e ha un’autonomia di 429 km. La batteria ha una tecnologia a 800 volt con la ricarica rapida da 350 kW può passare dal 10% all’80% di carica in soli 18 minuti. Grazie al Vehicle-to-load (V2L) l’auto può anche caricare dispositivi esterni come e-bike, scooter, o addirittura frigoriferi.

Autore: Francesco Neri