Subaru Impreza 1.6 AWD Lineartronic, la prova su strada

25-Apr-2018  

Quando alle orecchie giungono le parole “Subaru Impreza” il pensiero va subito ai rally: lontani ricordi. A far sognare gli appassionati, nella gamma Subaru c’è ancora la WRX STi, la 3 volumi con lo spavaldo alettone e 300 CV sotto il cofano. La Subaru Impreza, invece, è diventata una tranquilla berlina a 5 porte per famiglie. Con un prezzo d’attacco allettante e contenuti interessanti.

COME SI PRESENTA

L’aria da dura, seppure ingentilita e più elegante, c’è l’ha ancora. La sua anima, però, si è tranquillizzata. Il glorioso passato nei rally di tutto il mondo ha lasciato il posto a un presente fatto di maturità e sicurezza. Il “vecchio” 2.5 boxer sovralimentato dal carattere irruente è disponibile esclusivamente sulla WRX STi, mentre la nuova Impreza monta un 1.6 4 cilindri boxer a benzina da 114 CV e 150 Nm. Non ci sono alternative più potenti, né versioni diesel o GPL. La scelta, insomma, è obbligata.

Come in ogni Subaru ad eccezione della BRZ, la trazione è integrale permanente. Il cambio è l’automatico a variazione continua Lineartronic, offerto di serie. E se il CVT della “sorella” crossover Subaru XV 2.0, basata sulla stessa piattaforma Subaru Global Platform, prevede l’uso in modalità sequenziale - dove simula 7 rapporti - qui non c’è alcun modo di gestirlo manualmente. Per l’off-road, però, è prevista una modalità che simula le marce ridotte, oltre al dispositivo hill descent control per affrontare ripide discese a velocità ridotta e controllata dalla vettura.

Se guardiamo al passato, la Subaru Impreza ha fatto passi da gigante rispetto alla cura degli interni. Certo, non siamo al livello delle migliori tedesche (anche in tema funzionalità dei comandi), ma l’abitacolo è piacevole alla vista e al tatto, almeno per quanto riguarda la maggior parte delle plastiche. 

È accogliente e spaziosa, anche per chi si accomoda sul divano posteriore, ad eccezione del posto centrale, un po’ sacrificato a causa del tunnel che ospita l’albero di trasmissione. D’altra parte siamo di fronte a una berlina del segmento C over size: 4,46 metri di lunghezza, ben 21 centimetri in più di una Volkswagen Golf. Bene anche il bagagliaio, con 385 litri di capienza.

COME VA

I dati di potenza non sono sbalorditivi, eppure guidando la Subaru Impreza non ho mai avuto l’impressione che il piccolo boxer fosse sottodimensionato. Le prestazioni, dando un’occhiata ai numeri, non sono affatto male con i suoi 180 km/h di velocità massima e 12,4 secondi impiegati per il classico 0-100. I consumi non ne fanno un’auto da macinatore seriale di chilometri: i 16,4 km/l dichiarati non fanno gridare al miracolo, e nell’uso reale è facile scendere a 12 - 14 km/l.

Lo stile di guida, invece, viene condizionato dal cambio CVT Lineartronic, nel bene e nel male. Conviene essere gentili col pedale del gas, per evitare che la lancetta del contagiri schizzi in un batter di ciglia vicino alla zona rossa. L’effetto scooter tipico delle auto con cambio automatico a variazione continua c’è, ma si può evitare accelerando con progressione.

Col piede di velluto, l’Impreza 1.6 AWD Lineartronic è silenziosa, e accelera dolcemente senza soluzione di continuità, col contagiri che tende a sonnecchiare a regimi molto bassi. Per ovvi motivi, se ad esempio serve sorpassare, il CVT si trova obbligato a far salire di giri il motore, perché per chiamare all’appello i 150 Nm serve raggiungere i 3.600 giri al minuto. Nel traffico, invece, il cruise control adattivo è in grado di fermare l’auto e farla ripartire seguendo il veicolo che precede in totale autonomia. Se lo stop dura più di 3 secondi, basta sfiorare il al pedale del gas per riprendere la marcia.

La guida brillante, insomma, non è il suo forte. E da un certo punto di vista è un peccato, perché il comportamento dinamico è ineccepibile.

E non solo per la trazione integrale permanente Symmetrical AWD, fiore all’occhiello della Casa delle Pleiadi. Anche il nuovo telaio, che in Subaru dichiarano essere più rigido nientemeno che del 70% rispetto a prima, è un vero gioiellino. Oltre alle doti di tenuta di strada e stabilità, l’Impreza convince per la grande capacità di far viaggiare sul velluto anche sulle strade dissestate, e questo senza cadere nel difetto di coricarsi troppo di lato nelle curve.

QUANTO COSTA

La dotazione di serie è ricca: anche sulla versione base Pure, che costa 19.900 mila euro, troviamo di serie la trazione 4x4 permanente, il cambio automatico, il climatizzatore automatico, uno schermo touch da 6,5 pollici del sistema multimediale (senza navigatore ma con Android Auto e Apple Car Play), un impianto audio con 4 altoparlanti, e una serie di dispositivi di sicurezza attiva basati sulla doppia telecamera EyeSight, tra cui la frenata automatica d’emergenza, il dispositivo di mantenimento della carreggiata e il cruise control adattivo.

La Subaru Impreza Style costa 24.490 euro e aggiunge il climatizzatore bi-zona, la telecamera posteriore, lo schermo da 8 pollici, un’impianto audio con 6 altoparlanti, i vetri privacy, e i cerchi in lega da 17 pollici. 

Al top della gamma c’è, infine, l’Impreza Style Navi arricchita con navigatore GPS, chiave elettronica, sedili anteriori riscaldabili.

POSSIBILI ALTERNATIVE

Le medio-piccole con quattro ruote motrici appartengono, in genere, a marchi di categoria premium. Tra queste l’Audi A3 Sportback quattro, nella versione diesel da 150 CV con prezzi da 32.750 euro e a benzina da 190 CV da 35.150 euro, e la BMW 118d xDrive da 150 CV, con prezzi da 32.400 euro, oppure la 140 M a benzina da 340 CV, offerta a un prezzo vicino ai 50 mila euro.

Anche la Volkswagen Golf è proposta nelle versioni a trazione integrale. La versione diesel d’ingresso è la 2.0 TDI 4Motion da 150 CV, con prezzi a partire da 31.500 euro (33.500 col DSG), mentre a benzina c’è solo la sportiva Golf R da 310 CV, che costa oltre 46 mila euro.

A CHI SI RIVOLGE

A tutti quelli che cercano una berlina compatta a 5 porte con trazione 4x4 e cambio automatico. È spaziosa, sicura e offre un buon rapporto dotazione-prezzo, ma non è fatta per i globetrotter a causa della mancanza di una versione con motore diesel.

PUNTI DI FORZA

  • In rapporto al prezzo offre tanto, e i 20 mila euro dell’allestimento Pure non sono uno specchietto per le allodole
  • La dotazione di sicurezza attiva è al top: con il programma EyeSight, di serie su tutta la gamma, si affrontano viaggi in tranquillità

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Mancano delle alternative a gasolio e GPL per chi fa tanta strada
  • Il piccolo boxer aspirato e il cambio CVT non amano la guida brillante    
Autore: Michele Neri