Toyota Rav4 2.0 D-4D 4WD White Edition, la prova su strada

16-Lug-2015  
  • Prova Toyota Rav4 4WD White Edition
  • Prova Toyota Rav4 4WD White Edition dettaglio frontale
  • Prova Toyota Rav4 4WD White Edition tre quarti posteriore lato destro
  • Prova Toyota Rav4 4WD White Edition anteriore
  • Prova Toyota Rav4 4WD White Edition profilo
  • Prova Toyota Rav4 4WD White Edition tre quarti anteriore
  • Prova Toyota Rav4 4WD White Edition tre quarti posteriore
  • Prova Toyota Rav4 4WD White Edition abitacolo
  • Prova Toyota Rav4 4WD White Edition sedili posteriori
  • Prova Toyota Rav4 4WD White Edition interni
  • Prova Toyota Rav4 4WD White Edition strumentazione
  • Prova Toyota Rav4 4WD White Edition comandi
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  • Prova Toyota Rav4 4WD White Edition logo del marchio
  • Prova Toyota Rav4 4WD White Edition cerchi in lega
Citroën C4 X

La Toyota Rav4 è un icona tra le fuoristrada compatte: lanciata in Giappone e in Europa nel 1994, era basata sulla Toyota Corolla e aveva la trazione integrale permanente. Oggi, oltre vent’anni dopo, la Rav4 ha perso parte della sua anima off-road per diventare una spaziosa e confortevole Sport Utitily. Disponibile anche a due ruote motrici.


Sempre più stradale

La Toyota Rav4 non è mai stata una fuoristrada adatta all’off-road estremo, ma con quella ruota di scorta sul portellone e la trazione 4WD presente su tutta la gamma era senz’altro meno votata all’asfalto di quanto lo sia il modello attuale. Possiamo dire che in quei tempi la Rav4, insieme alla Suzuki Vitara (che aveva debuttato sei anni prima), era quella che oggi sarebbe stata considerata una piccola B-SUV. Di grande successo tra l’altro, con oltre 4,5 milioni di unità vendute dal lancio del primo modello.
La nostra Rav4 2.0 D-4D White Edition in prova si distingue per la tinta della carrozzeria bianco perlato che ne esalta l’eleganza e per gli  interni in pelle di colore grigio scuro, oltre che per il ricco equipaggiamento di serie.


Una media… abbondante!

La quarta generazione di Toyota Rav4 è cresciuta parecchio nelle dimensioni, tra le più importanti della categoria (è più lunga di 13 cm rispetto alla Kia Sportage), e lo spazio a bordo è davvero a prova di famiglia numerosa. Non solo i passeggeri anteriori viaggiano comodamente, chi sta dietro si trova uno spazio a disposizione da berlina a passo lungo e gli schienali regolabili offrono un comfort notevole nei lunghi viaggi, soprattutto quando si decide di abbandonare la conversazione con gli altri passeggeri per cadere nelle braccia di Morfeo. All’enorme abitacolo segue un bagagliaio da record di 547 litri (1.746 abbattendo i sedili) con una soglia di carico bassa e il portellone elettrico. Difficile volere di più.
Restando in tema comfort, le sospensioni morbide della RAV4 assorbono con grande diligenza  ogni asperità, l’insonorizzazione curata lascia fuori i rumori di motore e rotolamento pneumatici e anche alle velocità autostradali i fruscii aerodinamici sono contenuti nonostante l’imponenza della carrozzeria. Il lato negativo è il dinamismo nei percorsi misti, che la SUV giapponese affronta con una certa dose di rollio.


Imponente e robusta

Il sedile di guida della Rav4 ha un’ampia escursione in altezza. Consente quindi di dominare la strada oppure di stare più in basso, sempre considerato che l’altezza da terra è notevole. Il grande cofano dà la sensazione di trovarsi al posto di guida di una SUV imponente, addirittura più grande di quanto effettivamente è nella realtà, mentre il volante potrebbe avere un escursione più elevata in profondità per consentire a chi è alto di averlo alla giusta distanza. Il design degli interni non è dei più attuali e i materiali, a parte una piccola striscia in ecopelle piacevole al tatto, sono piuttosto rigidi. L’impressione, saliti a bordo della Rav4, è di praticità e solidità, ma non si trova una particolare cura nei dettagli. Facile il sistema di infotainment Toyota Touch 2 with Go con display a colori da 6,1” dotato dell’utile telecamera posteriore.


Rav4 2.0D-4D 4WD, prestazioni e consumi

La Rav4 2.0 D-4D è spinta da un motore turbodiesel da due litri che eroga 126 CV e 310 Nm. Tanto basta per muoverla con agilità senza però pretendere un carattere grintoso (copre lo 0-100 km/h in 11 secondi e raggiunge una velocità massima di 180 km/h), e per garantire una buona souplesse di marcia, grazie ad un erogazione gentile e costante in tutto l’arco dei giri. Per avere performance più elevate è doveroso passare alla Rav4 2.2 D 4-D da 150 CV e 340 Nm, che sulla carta promette più sprint (accelera da 0 a 100 in 9,6 secondi), ma onestamente non se ne sente il bisogno. L’unica pecca di questa versione è che non può essere equipaggiata con il cambio automatico, disponibile solo per la Rav4 2.2 D-4D. Un vero peccato, perché si adatterebbe molto bene allo spirito della Rav4, un’auto confortevole e dal comportamento dinamico tutt’altro che affilato. Notevole il livello di sicurezza offerto dalla trazione integrale che varia il trasferimento della coppia motrice tra i due assi in base alle condizioni di aderenza e i consumi, considerata la stazza, non sono alti: in media abbiamo percorso 14 km/l.


Prezzo e dotazione

La Rav4 2.0 D-4D ha un listino interessante nella versione d’ingresso a due ruote motrici, inferiore ai 25.000 euro, mentre passando alle versione 4WD (con allestimenti più accessoriati) i prezzi partono da oltre 30.000 euro. La Rav4 D-4D White Edition, la più ricca in termini di equipaggiamento, ne raggiunge 33.550 (3.000 in più rispetto alla 2WD White Edition). Sopra la media la garanzia di 3 anni fino a 100.000 km.
Qui il listino di tutte le versioni della Rav4.


Le concorrenti

È difficile trovare un marchio che non abbia a listino una SUV in questo segmento, il più florido da qualche anno a questa parte. Le concorrenti più affini, che poi sono quelle con dimensioni più abbondanti, sono le due coreane Kia Sportage e Hyundai ix35, la Honda CR-V, la Mazda CX-5 e la Ford Kuga.